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Europei, la Storia: 1984, trionfa la Francia al grido di “Vive Le Roi!”

Europei, la Storia: 1984, trionfa la Francia al grido di “Vive Le Roi!”
Mondo Sport
31/05/2021 20:46 | A cura di Domenico Geria
La settima edizione degli Europei venne vinta dai francesi padroni di casa, trascinati da un immenso Platini

La Storia degli Europei di calcio: RNP racconta in 15 puntate gli eventi, le imprese e i protagonisti della più prestigiosa competizione continentale per nazioni, dagli albori fino all’ultima edizione datata 2016, alla vigilia della 16^ edizione.

FRANCIA 1984

PRIMA FASE – Per la settima edizione dei Campionati Europei si confermò la formula adottata per il 1980, con 8 nazionali qualificate per la fase a gironi, una ammessa di diritto come paese ospitante, in questo caso la scelta dell’UEFA cadde sulla Francia che aveva già ospitato la prima edizione nel 1960, e le altre sette provenienti dalle qualificazioni, con altrettanti raggruppamenti che racchiudevano 32 nazionali.

QUALIFICATE – Ad accedere alla fase finale di Euro ’84 furono: la Francia padrona di casa, il Belgio (primo classificato del Gruppo 1 davanti a Svizzera, Germania Est e Scozia), il Portogallo (Unione Sovietica, Polonia e Finlandia), la Danimarca (Inghilterra, Grecia, Ungheria e Lussemburgo), la Jugoslavia (Galles, Bulgaria e Norvegia), la Romania (Svezia, Cecoslovacchia, Italia e Cipro), i campioni uscenti della Germania Ovest (Irlanda del Nord, Austria, Turchia e Albania) e la Spagna (Olanda, Irlanda, Islanda e Malta).

L’ITALIA – Cammino disastroso per gli Azzurri reduci dal successo nel Mundial ’82. Nel Gruppo 5 di qualificazione, la nazionale di Bearzot, forse appagata dal titolo appena conquistato, riuscì ad ottenere una sola vittoria e solamente nell’ultimo incontro in calendario, per 3-1 contro Cipro, in quello che fu lo scontro diretto per evitare l’ultimo posto, qualcosa di assolutamente impronosticabile alla vigilia delle qualificazioni. L’Italia ottenne nei restanti incontri 3 pareggi, contro Cecoslovacchia e Romania in casa e la gara di andata Cipro, mentre furono ben 4 le sconfitte: 1-0 in Romania, 2-0 in Cecoslovacchia e il doppio confronto con la Svezia, 2-0 in Scandinavia e 3-0 a Napoli. Il girone venne vinto dalla Romania al termine di un’avvincente volata, con un punto di margine sulla Svezia e due sulla Cecoslovacchia.

FASE FINALE – Le otto qualificate vennero suddivise in due gironi da quattro squadre, come avvenuto nel 1980, ma a differenza della precedente edizione furono previste le semifinali, con la prima di un girone a sfidare la seconda dell’altro. A partire da questa edizione, venne abolita la finale per il terzo posto.
Nel Gruppo A ci fu il dominio assoluto della Francia padrona di casa, trascinata da un incontenibile Michel Platini: il 12 giugno a Parigi decise il match d’esordio contro la Danimarca; il 16 a Nantes realizzò una tripletta nel 5-0 francese ai vice-campioni del Belgio; infine, altra tripletta a Saint-Etienne il 19, nel 3-2 alla Jugoslavia. A prendersi il secondo posto furono i danesi, che dopo la sconfitta iniziale batterono 5-0 la Jugoslavia e 3-2 il Belgio nello scontro diretto.
Nel Gruppo B regnò l’equilibrio fino ai minuti finali dell’ultima sfida: al debutto pareggi tra Germania e Portogallo e tra Spagna e Romania; nel secondo turno, i tedeschi occidentali spezzarono l’equilibrio battendo 2-1 i romeni, mentre il derby iberico terminò in parità. Ultimo incontro decisivo con tutte ancora in gara per la qualificazione: mentre a Nantes, Nené a 10′ dal termine siglò il gol della vittoria del Portogallo contro la Romania, a Parigi toccò a Maceda siglare al 90′ il gol del successo della Spagna contro la Germania Ovest. Tedeschi terzi ed eliminati, spagnoli e portoghesi in semifinale con le Furie Rosse prime per il maggior numero di gol segnati (a parità di punti, nel confronto diretto e nella differenza reti rispetto ai lusitani).
Il 23 giugno a Marsiglia si giocò la prima semifinale tra Francia e Portogallo: Domergue portò avanti i padroni di casa, Jordao pareggiò spedendo le squadre ai supplementari, dove l’attaccante dello Sporting Lisbona colpì ancora; per i francesi si mise male ma al 114′ il difensore Domergue si tramutò ancora in goleador firmando il pari. Quando i rigori sembravano una certezza, Platini punì i lusitani portando la Francia in finale.
Il 24 giugno a Lione si giocò l’altra semifinale tra Spagna e Danimarca: Lerby siglò il vantaggio dei danesi nel primo tempo, Maceda pareggiò nella ripresa; il punteggio non cambiò più fino al 120′, si andò ai rigori dove gli spagnoli furono infallibili, mentre Elkjaer sbagliò il suo penalty consentendo alla nazionale di Muñoz di volare in finale.
Il 27 giugno a Parigi si disputò l’atto conclusivo degli Europei. Il primo tempo si chiuse senza reti ma al 57′ la Francia trovò il vantaggio con una punizione di Platini e la clamorosa partecipazione del portiere spagnolo Arconada, che parò il pallone ma se lo lasciò scappare oltre la linea di porta. Nel forcing finale delle Furie Rosse, i francesi restarono in dieci per il doppio giallo a Le Roux, ma nonostante l’uomo in meno, al 90′ trovarono una ripartenza micidiale che portò Bellone a tu per tu con Arconada, battuto sull’uscita con un morbido pallonetto. Apoteosi al “Parco dei Principi”, Spagna al tappeto, la Francia si laureò campione d’Europa per la prima volta.

IL PERSONAGGIO – A segno in 5 partite su 5, per un totale di 9 gol realizzati, grazie anche a due triplette. Questo fu l’Europeo di Michel Platini, uno dei più grandi fuoriclasse di ogni epoca, che proprio nel cuore degli anni ’80 incantava gli stadi italiani indossando la maglia della Juventus, vincendo per tre anni di fila il titolo di capocannoniere. Con la nazionale francese, Le Roi Platini alzò il trofeo europeo nel 1984, andando molto vicino al bis due anni più tardi al Mondiale messicano, dove però venne fermato in semifinale dalla Germania Ovest, anche se il trofeo lo alzò infine al cielo un altro Mostro Sacro del calcio quale Maradona. A livello di club, in patria vinse il campionato nel 1981 con il Saint-Etienne; passò poi alla Juventus nel 1982, facendo incetta di trofei, di squadra e personali. Due scudetti, una Coppa Italia, la Coppa delle Coppe nel 1984, la Coppa dei Campioni e la Coppa Intercontinentale nel 1985; furono ben tre i Palloni d’Oro vinti consecutivamente, dal 1983 al 1985. Con la maglia bianconera chiuse la sua carriera nel 1987, ad appena 32 anni.

EUROPEI 1984 – CAMPIONE: FRANCIA

(7 – continua)

Domenico Geria
Collaboratore di ReggioNelPallone.it

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