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Europei, la Storia: 1972, la prima volta della Germania Ovest

Europei, la Storia: 1972, la prima volta della Germania Ovest
Mondo Sport
28/05/2021 20:07 | A cura di Domenico Geria
La quarta edizione degli Europei si giocò in Belgio e vide il successo della Germania Ovest, trascinata da Gerd Muller

La Storia degli Europei di calcio: RNP racconta in 15 puntate gli eventi, le imprese e i protagonisti della più prestigiosa competizione continentale per nazioni, dagli albori fino all’ultima edizione datata 2016, alla vigilia della 16^ edizione.

BELGIO 1972

PRIMA FASE – La quarta edizione dei Campionati Europei ebbe un meccanismo identico alla precedente, con una sola partecipante in più per un totale di 32 nazionali suddivise in 8 gironi da 4. Le vincitrici di ogni raggruppamento si sfidarono nei quarti di finale in gare di andata e ritorno; tra le qualificate per le semifinali, l’UEFA scelse il Belgio in qualità di paese ospitante per la fase finale.

QUALIFICATE – A raggiungere la fase finale furono: il Belgio (eliminate Portogallo, Scozia e Danimarca nel girone e l’Italia campione in carica ai quarti), la Germania Ovest (Polonia, Turchia, Albania e Inghilterra nei quarti), l’Ungheria (Bulgaria, Francia, Norvegia e Romania) e l’Unione Sovietica (Spagna, Irlanda del Nord, Cipro e Jugoslavia).

CURIOSITÀ – L’Ungheria riuscì a raggiungere le semifinali dopo aver eliminato nei quarti la Romania, al termine di un triplo confronto. La gara di andata a Budapest si concluse con il punteggio di 1-1; anche il match di ritorno a Bucarest finì in parità, 2-2. Non esistendo ancora la regola del gol in trasferta dal valore doppio, le due nazionali si sfidarono una terza volta ma in campo neutro, a Belgrado: a prevalere quasi al 90′ furono i magiari, grazie al gol di Szoke che firmò il definitivo 2-1.

L’ITALIA – La nazionale italiana campione in carica non riuscì ad entrare tra le prime quattro, per provare a difendere il titolo. Vinto il Gruppo 6 di qualificazione davanti ad Austria, Svezia e Irlanda, con 4 successi e 2 pareggi (rimediati contro austriaci e svedesi), ai quarti arrivò per gli Azzurri la sfida contro il Belgio: reti bianche nella gara di andata giocata a Milano, mentre a Bruxelles due settimane più tardi, Van Moer e Van Himst portarono i belgi sul doppio vantaggio, rendendo inutile la rete di Riva che accorciò le distanze nel finale.

FASE FINALE – Per la quarta volta in quattro edizioni, l’Unione Sovietica scese in campo per giocare le semifinali degli Europei. Il 14 giugno 1972, a Bruxelles, un gol di Konkov mandò i sovietici a giocare la loro terza finale, battendo di misura l’Ungheria, alla sua seconda partecipazione dopo quella in Spagna di otto anni prima. Ad Anversa si giocò invece la sfida tra due debuttanti nella final four del torneo: il Belgio padrone di casa e la Germania Ovest. I tedeschi, trascinati da una doppietta di Gerd Muller, si imposero per 2-1 (rete belga nel finale di Polleunis).
I padroni di casa poterono consolarsi con il terzo gradino del podio, ottenuto battendo 2-1 l’Ungheria a Liegi. La finale per il titolo invece, tra Germania Ovest e Unione Sovietica, nel mitico stadio “Heysel”, in quel determinato periodo storico rappresentava qualcosa di più di una semplice finale di calcio. I sovietici, ancora a caccia del bis dopo la vittoria di Parigi del 1960, uscirono travolti dalla poderosa qualità intrisa di forza e organizzazione messa in mostra dai tedeschi occidentali guidati in panchina da Helmut Schon: Muller andò in gol prima dello scoccare della mezz’ora del primo tempo, Wimmer in apertura di ripresa raddoppiò, poi toccò ancora a Muller trafiggere il portiere sovietico Rudakov quando non si era raggiunta l’ora di gioco. Il risultato non cambiò più, la Germania Ovest vinse 3-0 laureandosi campione d’Europa e Beckenbauer alzò il trofeo sotto il cielo del Belgio.

IL PERSONAGGIO – Quattro gol in due partite della fase finale degli Europei, nessun calciatore ci era riuscito o si era avvicinato a certi numeri nelle prime tre edizioni. Ci riuscì Gerd Muller nella quarta, trascinando sul tetto d’Europa la Germania Ovest con due doppiette decisive. Parlare di Muller significa tirare in ballo uno dei più forti e prolifici attaccanti della storia del calcio mondiale: con la nazionale riuscì a segnare ben 68 reti giocando 62 incontri, lasciando il segno non solo nella vittoria del ’72 in Belgio, ma anche due anni più tardi, quando con 4 reti in 7 incontri, contribuì al successo tedesco nel Mondiale casalingo, segnando anche in finale contro l’Olanda di Cruijff. Una carriera di successi anche con la squadra di club per Muller, legato al Bayern Monaco dal 1964 al 1978: tra campionati, coppe nazionali e internazionali, i successi furono molteplici, compresi quelli personali, con il Pallone d’Oro del 1970 e un paio di Scarpe d’Oro. Con la maglia dei bavaresi realizzò 568 gol in poco più di 600 partite, numeri da capogiro superati solo in tempi recenti da Messi e Cristiano Ronaldo.

EUROPEI 1972 – CAMPIONE: GERMANIA OVEST

(4 – continua)

Domenico Geria
Collaboratore di ReggioNelPallone.it

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