La Storia degli Europei di calcio: RNP racconta in 15 puntate gli eventi, le imprese e i protagonisti della più prestigiosa competizione continentale per nazioni, dagli albori fino all’ultima edizione datata 2016, alla vigilia della 16^ edizione.
SPAGNA 1964
PRIMA FASE –Â Sale il numero delle partecipanti rispetto alla precedente edizione, da 17 a 29, non cambia la formula con scontri ad eliminazione diretta. Ammessa al secondo turno l’Unione Sovietica campione in carica (insieme con Austria e Lussemburgo). Tra le 12Â ‘debuttanti’Â l’Italia, l’Inghilterra, la Svizzera, il Belgio e l’Olanda; ancora assente la Germania Ovest. Alle 13 qualificate dal primo turno si aggiunsero le 3 ammesse di diritto al secondo, per dare vita ad ottavi e quarti di finale. Tra le quattro semifinaliste, l’UEFA scelse la Spagna per la disputa della fase finale.
QUALIFICATE –Â A giocarsi il titolo sarebbero state la Spagna padrona di casa (eliminate Romania, Irlanda del Nord e Irlanda), la Danimarca (Malta, Albania e Lussemburgo), l’Ungheria (Galles, Germania Est e Francia) e i campioni uscenti dell’Unione Sovietica (Italia e Svezia).
CURIOSITÀ – Molte delle regole attuali non erano ancora in voga nei primi anni ’60 del Novecento, tra queste la disputa dei calci di rigore dopo i supplementari e il gol in trasferta che vale doppio. Si dovettero svolgere due spareggi nel corso delle qualificazioni: dopo il primo turno, tra Bulgaria e Portogallo, protagoniste di un doppio 3-1, con lo spareggio giocato a Roma e vinto in extremis dai bulgari; dopo i quarti, per decretare chi, tra Danimarca e Lussemburgo, avrebbe fatto parte del quartetto finale, dopo il 3-3 in casa lussemburghese e il 2-2 in terra danese; nello spareggio di Amsterdam un gol di Madsen decretò il passaggio del turno in favore degli scandinavi.
L’ITALIA – Prima presenza per gli Azzurri nei Campionati Europei, avventura tuttavia sfortunata che non andò oltre gli ottavi di finale. La nazionale guidata da Edmondo Fabbri eliminò agevolmente la Turchia nel primo turno: 6-0 all’andata con poker di Alberto Orlando e doppietta di Rivera e 1-0 a Istanbul firmato da Sormani. Negli ottavi il sorteggio pose sul cammino italiano l’Unione Sovietica: a Mosca arrivò una sconfitta per 2-0; al ritorno a Roma la rete di Rivera nel finale servì solo per evitare la sconfitta in un match terminato 1-1.
FASE FINALE –Â Il 17 giugno del 1964 si disputarono le semifinali del torneo, aperte dal match di Madrid tra i padroni di casa e l’Ungheria. A prevalere furono gli spagnoli per 2-1, grazie al gol di Amancio nel secondo tempo supplementare; Bene aveva agguantato il pari dei magiari a pochi minuti dal 90′, dopo il vantaggio della Spagna di Pereda nel primo tempo. A Barcellona in campo l’Unione Sovietica e la Danimarca, in una partita senza storia vinta dai campioni in carica per 3-0, identico risultato della semifinale di quattro anni prima contro la Cecoslovacchia; in gol Voronin, Ponedelnik e Ivanov.
I supplementari sorrisero all’Ungheria nella finale per il terzo posto; 3-1 ai danesi con la doppietta di Novak nell’extra-time. La finalissima a Madrid, il 21 giugno del 1964, vide gli ottantamila sugli spalti infiammati dal gol immediato di Pereda e dalla pronta risposta sovietica di Khusainov. Quando tutto sembrava portare ai tempi supplementari, il gol di Marcelino Martinez scatenò la festa non solo nella capitale ma in tutta la Spagna, salito sul tetto d’Europa.
IL PERSONAGGIO – Marcelino Martinez mise la firma sulla finale del torneo a 5′ dal termine, sancendo la prima vittoria spagnola agli Europei e piegando i coriacei campioni uscenti sovietici. I mesi di giugno e luglio del 1964 furono per Marcelino l’apice di una carriera che non gli regalò molti titoli, la maggior parte dei quali arrivati in appena due settimane di quella fantastica estate: dopo il gol del successo della Spagna il 21 giugno, appena tre giorni più tardi giocò a Barcellona con il suo club, il Real Saragozza, per la finale tutta spagnola della Coppa delle Fiere (divenuta in seguito Coppa UEFA e in tempi recenti Europa League) contro il Valencia: altro successo per 2-1, altro suo gol decisivo per la vittoria in pochi giorni. Ma non era ancora finita: il 5 luglio, di nuovo a Madrid, per la Coppa di Spagna il Real Saragozza sfidò l’Atletico Madrid: stavolta la firma di Marcelino sul tabellino dei marcatori non ci fu, ma arrivò un altro 2-1 e poté così alzare al cielo il terzo trofeo in quindici giorni.
EUROPEI 1964 – CAMPIONE: SPAGNA
(2 – continua)
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