La trafila nelle giovanili, l’approdo in prima squadra nel 2005 e i tanti anni passati in maglia amaranto. Reggina-Monza non poteva essere una partita come le altre per Nino Barillà, il “figliol prodigo del Sant’Agata” che a distanza di anni ritorna al Granillo, ma per la prima volta in carriera lo fa da avversario. Una prova senza infamia e senza lode per il 32enne originario di Catona, che contro la Reggina offre la solita prova di sostanza: tanta corsa e diversi contrasti vinti sulla mediana, ma troppi possessi persi (6) per l’ex amaranto, che nella seconda frazione spegne il suo agonismo. Una prestazione sicuramente non indimenticabile quella di Barillà, che paga forse l’elevato coefficiente emotivo della gara. Un clima sentimentale che coinvolge tutti, anche i pochi presenti al Granillo che lo applaudono al momento della sua sostituzione; proprio in quel frangente, il lapsus dello speaker tradisce tutta la sua emozione: “Per la Reggina esce con il numero 20 Barillà…”. Non solo un banale errore, uno scherzo del destino, ma che evidenzia ancora una volta il legame indissolubile che lega Barillà ai colori amaranto e alla città di Reggio.
Santo Romeo
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