Il fermento, la tensione, le certezze. Arriva la corazzata Monza al Granillo, con la Reggina allenata da Marco Baroni costretta dal calendario ad affrontare, in sequenza, le prime della classe (con l’intermezzo di Pisa). L’organico brianzolo mette timore solo a leggere l’elenco di una rosa “monstre”, probabilmente già adeguata ad un campionato di serie A, con calciatori dalla cifra tecnica elevatissima capaci di risolvere spesso il match con una singola giornata.
La Reggina sfida il Monza
Alla Reggina la capacità di non concedere tanto o tutto (come successo nell’ultima interna contro l’Empoli di Dionisi) e di riproporre ritmo e sapori della propria identità, quella effervescente di Ferrara o quella vista a singhiozzo a Pisa. Molto dipenderà anche dalle scelte iniziali del tecnico che, proprio in terra toscana, ha deciso di aprire il lucchetto del turnover cambiando sette degli undici andati in campo contro la capolista: dalla difesa all’attacco, si sono salvati in pochi. Persino Lorenzo Crisetig, uno degli uomini più utilizzati in tutta la stagione, si è accomodato in panchina lasciando spazio all’inedito duo Crimi-Bianchi, in difesa Cionek ha rifiatato per Stavropoulos, e nei quattro davanti tre erano i volti nuovi rispetto all’Arena Garibaldi rispetto al turno infrasettimanale (Okwonkwo, Micovschi e Bellomo).
Le certezze di Baroni
Due sono e rimangono gli uomini intoccabili per il tecnico Marco Baroni: il portiere Nicolas ed il “jolly” Michael Folorunsho, vero ago della bilancia della manovra amaranto, l’uomo capace di accorciare e diventare prima barriera difensiva ma di strappare con le sue progressioni e accelerazioni in chiave offensiva. Sui loro profili l’allenatore amaranto cucirà, probabilmente, anche lo schieramento iniziale di sabato contro il Monza: per arginare i colpi di classe di Boateng e compagni, ma anche (e soprattutto) per non snaturare il dna ormai consolidato della sua Reggina.
v.i.
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