Neppure il tempo di intravedere la luce in fondo al tunnel con il successo contro il Brescia, che la Reggina cade nuovamente nel buio più profondo con una sconfitta travolgente. Al ”Bentegodi” di Verona, infatti, il Chievo passeggia contro gli amaranto, ai quali rifila tre reti senza subirne alcuna, in virtù di una gara a senso unico e male interpretata da parte di Loiacono e compagni, mai del tutto pericolosi e con il pallino del gioco in mano. Una sconfitta roboante contornata sì dalle assenze (sette), ma anche da una prestazione scialba e da una difesa che, oggi come non mai, ha fatto acqua da tutte le parti.
COSI’ IN CAMPO- L’undici titolare amaranto ha la stessa composizione tattica delle ultime due gare, ma con interpreti diversi. Toscano (squalificato ed in tribuna) e Napoli (in panchina) si affidano al 3-5-2 che non è affatto dispiaciuto contro Monza e Brescia, caratterizzato però dalle assenze e, fortunatamente, da qualche ritorno. Davanti a Plizzari si ricompone il blocco difensivo composto da Loiacono, Cionek e Delprato, con il primo che torna dal 1′ e l’ultimo che sostituisce l’infortunato Rossi. Sulla fascia destra torna Rolando, su quella sinistra confermato Di Chiara, mentre in mezzo al campo l’ordine degli interpreti è Bianchi-De Rose-Crisetig. Attacco ‘leggero’ composto da Rivas e Bellomo viste le assenze, fra tutti, di Denis e Menez.
PRIMO TEMPO
Il campo si mostra sin da subito un fattore scomodo per entrambe le squadre, che spesso scivolano su un terreno ‘pesante’ sul quale ha influito anche la pioggia caduta su Verona. Gara frizzante già dai primi minuti, con il Chievo che va vicinissimo alla rete dopo poco più di un giro di orologio con Canotto, il quale viene innescato da un cross basso in area che viene sporcato da Delprato ma che l’esterno gialloblu riesce comunque a calciare in porta debolmente, pur scivolando, trovando la risposta di Plizzari. Passano due minuti e la Reggina tenta di risponde con Bellomo, il quale, tentando il tiro al volo da fuori area, scivola al momento dell’impatto con il pallone, mando quest’ultimo sopra la traversa. Poco più tardi, lo stesso 10 amaranto si ripropone in avanti con un assolo culminato con una conclusione debole e di facile lettura per Semper che, di fatto, rischia le briciole nei primi 45′.
Non si può dire la stessa cosa di Plizzari, che al 19′ è autore del primo di una serie di interventi. Si tratta di un colpo di testa di De Luca su cross di Garritano dalla sinistra, dinnanzi al quale l’estremo difensore amaranto ci mette i guantoni. Non riesce a ripetersi sei minuti più tardi, quando la difesa amaranto concede spazio in area a Canotto, il quale, servito da Garritano, con un traversone basso premia l’inserimento di Margiotta, che anticipa Cionek ed insacca da pochi passi. La Reggina accusa il colpo e si sgretola, non riesce a ripartire ed è costretta a rintanarsi in difesa, dove subisce continui pericoli per mano di De Luca prima (ancora di testa) e Margiotta poi. Non punge il tandem offensivo composto da Rivas e Bellomo
SECONDO TEMPO
Girandola di cambi per mister Napoli in avvio di ripresa, con gli ingressi di Lafferty e Folorunsho al posto di Bellomo e Bianchi. I padroni di casa riprendono con la stessa intensità con la quale hanno chiuso il primo tempo, portandosi nuovamente all’attacco sin dalle prime battute della ripresa per cercare il raddoppio. Ci prova il solito De Luca, prima con un colpo di testa terminato sul fondo e poi con uno tentativo di pallonetto che costringe Plizzari agli straordinari, con un colpo di reni che salva il risultato. Qualche istante dopo sono i calabresi a farsi vedere in avanti, con il neo entrato Lafferty che devìa il pallone verso la porta ma colpisce il palo.
Non passa molto che il Chievo affonda il colpo e lo fa nuovamente con Margiotta, che al 57′ raddoppia e sigla una doppietta, dai tratti molto simili al gol del vantaggio iniziale. Questa volta, però, a servirlo è Mogos, che dà uno sguardo in mezzo e vede il centravanti gialloblu privo di marcatura e pronto a calciare. A niente servono i restanti cambi effettuati da Napoli, che getta nella mischia Liotti e Vasic al posto di Di Chiara e Loiacono, con la partita che invece si chiude definitivamente al 77′ con il tris degli scaligeri firmato Rigione, che sugli sviluppi di un calcio d’angolo insacca di testa battendo anch’egli Plizzari. Concessi anche nove minuti a Mastour (subentrato a Rivas), mentre nel finale gli amaranto vanno vicini al gol della bandiera con Vasic, che però se lo divora da due passi sparando alto.
Quinta sconfitta nelle ultime sei gare per i calabresi, che equivale ad un ulteriore campanello d’allarme…
an. cal.
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