Si, qualcosa non è andato come doveva andare, ma da qui a puntare il dito contro una città ed una tifoseria ce ne corre. Questo il pensiero degli Ultras, dopo le roventi polemiche scatenatesi all’indomani della festa-promozione organizzata venerdì all’Arena dello Stretto…
Di seguito, il comunicato apparso sulla pagina facebook Diffidati Liberi Reggio Calabria.
A seguito alle numerose critiche e segnalazioni su vari media nazionali e alcuni social media locali (di cui ci ricorderemo a tempo debito), abbiamo deciso di intervenire esprimendo il nostro pensiero. Non siamo qui per fare del vittimismo, anzi, siamo pronti come sempre abbiamo fatto a mettere la faccia.
Alla festa di venerdì erano presenti intere famiglie, anziani, bambini, tanti giovani e semplici curiosi e non riteniamo sia giusto colpevolizzare e criminalizzare tutti loro solo perché hanno scelto di condividere gioia e passione che aspettavano da anni. Siamo consapevoli che alcune cose non siano andate come dovevano, sin dal primo momento in cui avevamo lanciato l’iniziativa avevamo spiegato e ripetuto che avremmo cercato e voluto fare di tutto per far rispettare le regole. Regole che oggi giustamente qualcuno ci accusa di non aver rispettato tempestandoci di critiche e accuse. Per la festa, che è durata comunque un tempo limitato e non esagerato, avevamo predisposto nel limite delle nostre possibilità un sistema di amplificazione audio proprio per permettere a tutti, anche a distanza, di poterci ascoltare, più volte abbiamo invitato e sollecitato le persone durante l’evento a mantenere le distanze e usare le mascherine, cosi come noi del gruppo organizzato avevamo fatto.
L’amministrazione comunale si è attivata transennando, mettendo in sicurezza la zona e vietando la vendita di alcoolici, come grande disponibilità c’è stata anche da parte delle attività commerciali nei pressi dell’area che hanno anche sacrificato i loro spazi e ci hanno offerto supporto logistico. I presupposti, l’impegno e la serietà da parte di tutti è stato massimo ma non è bastato. Sono stati tanti i momenti di gioia ed euforia, ma nonostante ciò gli assembramenti sono stati davvero limitati e nel momento in cui la situazione ci stava sfuggendo di mano abbiamo deciso a malincuore di tutti, ma con grande maturità , di interrompere l’evento. Oggi ci troviamo a discutere di una festa a cui hanno partecipato tante persone, dove nessun intervento delle forze dell’ordine è stato necessario (a differenza di altri eventi che spesso si svolgono durante la movida cittadina), una festa dove non si son registrati danni a cose o persone, una festa in cui l’unica colpa è stata quella di festeggiare e gioire tutti insieme, violando in alcuni momenti le distanze di sicurezza. Tutti noi, ultras, tifosi e semplici cittadini abbiamo cercato di dare il massimo mettendoci impegno e passione. Probabilmente tutto questo non è servito, ma sicuramente non giustifica tanto clamore mediatico per criminalizzare una tifoseria e una città intera.
CURVA SUD
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