Venerdì lo spettacolo, sabato le polemiche dovute all’eccessivo assembramento. La festa organizzata (con tanto di autorizzazione…) venerdì sera dagli Ultras, ha dato seguito a parecchie discussioni, soprattutto su quello che ormai sta diventando il “motore” del pensiero comune, ovvero il mondo dei social.
Sulla serata di venerdì, è intervenuto ai microfoni della Gazzetta del Sud il Questore di Reggio Calabria, dottor Maurizio Vallone. “Stiamo già lavorando sulle immagini in nostro possesso e su quelle che arrivano dai media, che ringraziamo per il contributo offerto, -si legge nel servizio realizzato dalla collega Cristina Cortese-per identificare chi non ha rispettato le regole anti Covid. Queste persone saranno sicuramente contravvenzionate, ma stiamo valutando anche la possibilità di comminare il Daspo; misura che comporterà , per il prossimo anno, l’impossibilità di recarsi allo stadio per seguire la Reggina. E’ stata una festa trasformata, quella per la promozione della Reggina, e dispiace certo il fatto che occasioni simili, dopo quanto successo, non potranno essere più consentite”.
A rovinare una manifestazione che stava andando per il meglio, l’arrivo di un centinaio di tifosi nella seconda parte della serata. “Le cose all’inizio erano andate bene-ha proseguito il Questore-, la localizzazione dei servizi, coordinati con il Comune e con i Vigili del Fuoco, preceduta da tanto di sopralluogo da parte dei Vigili Urbani che erano di servizio nella manifestazione con tre equipaggi, comandati da un ufficiale. In tutto, il servizio d’ordine era di 70 unità e la manifestazione è stata autorizzata in virtù del fatto che si svolgeva all’aperto, in riva al mare, in spazi adeguati e con sufficiente ventilazione. L’attività è stata regolata insieme con gli Ultras, circa 200-250, tutti perfettamente distanziati, con le mascherine indosso. Nulla faceva presagire, quello che poi sarebbe successo. Il problema è nato quando, terminata la partita tra Juventus e Milan, si sono aggregati alla festa un centinaio circa di ragazzi senza mascherine e assolutamente incuranti del distanziamento sociale e dell’invito successivo a rispettare le regole che, via megafono, giungeva sia da noi che dagli stessi Ultras. Questi ultimi, tra l’altro, avevano garantito che non avrebbero consentito l’accesso ai tifosi estranei al loro gruppo. A quel punto, valutata l’impossibilità che venisse mantenuta distanza, abbiamo chiuso la manifestazione.
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