Insieme ad un gruppo di imprenditori reggini ha salvato il calcio a Reggio nell’estate 2015, partendo dalla Serie D ed arrivando in Serie C attraverso il ripescaggio, mentre nel dicembre 2018 ha raggiunto l’accordo con Luca Gallo per la cessione del club. Stiamo parlando di Mimmo Praticò, per tre stagioni e mezzo alla guida della Reggina come massimo dirigente.
Una vita a tinte amaranto per l’imprenditore reggino, sempre vicino al club calabrese, per il quale il suo cuore batte ancora molto forte. ”Avevo quattro anni quando mio padre mi portava al vecchio Comunale. lunedì ho provato una forte emozione”, dichiara l’ex patron ai microfoni della Gazzetta del Sud. ”Bisogna ringraziare Luca Gallo, che in poco tempo è riuscito a centrare un obiettivo importante. Un plauso va fatto anche ai tifosi, eccezionali nel corso della stagione. Penso che la Reggina possa competere anche in Serie B e lottare per la Serie A”.
Poi un riepilogo dell’atto d’amore dell’estate 2015: ”Ci tengo a ribadire, comunque, che non bisogna dimenticare da dove si è partiti. Cinque anni fa il calcio in città non esisteva più. A quel punto ho deciso di fare una scelta di cuore e mi sono messo in gioco coinvolgendo nel progetto anche altri imprenditori reggini. Siamo riusciti a non farlo morire ripartendo dalla D, mentre dodici mesi dopo abbiamo ottenuto il lasciapassare per la Serie C, investendo ingenti risorse per il ripescaggio. Il tutto è stato fatto solo ed esclusivamente per il bene della città ”.Â
Il pensiero va ad un caro amico nonché personaggio molto conosciuto e amato dalla città di Reggio: ”In questi giorni di giubilo sento comunque il dovere di ricordare l’amico Giacomo Battaglia, scomparso nel 2018. Non appena il Consiglio Federale ha emesso parere positivo per la promozione della Reggina ho pensato subito a lui”.
Porte chiuse alla ripresa? Il pensiero di Mimmo Praticò: ”Spero che da settembre i match non siano più a porte chiuse. Le gradinate senza tifosi sono come il cielo senza sole”
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