Sempre lui: Simone Corazza. Il bomber amaranto tocca quota undici in campionato e con la sua doppietta guida la Reggina alla terza vittoria esterna consecutiva sul campo del Potenza (lucani che non perdevano tra le mura amiche da più di un anno).

Con Sounas per Bellomo e Denis dal primo minuto, la Reggina si gioca il big match esterno al Viviani di Potenza, tutto esaurito per l’occasione. Confermatissimo il terzetto difensivo e i due esterni Garufo e Rolando, mentre i lucani si affidano alla verve di Isgrò con Vuletich punta centrale.

Gara che parte contratta, con le squadre molto corte, la Reggina di Toscano (squalificato, in panchina il vice Napoli) quadrata e ordinata ed il Potenza che cerca gli esterni senza riuscirci.

Il micidiale uno-due amaranto

Nel giro di tre minuti la Reggina passa e allunga.

La sblocca sempre lui, Simona Corazza che sfrutta al meglio l’assist (l’ennesimo) preciso di Bianchi e gira di testa ad incrociare, mettendolo nell’angolo opposto. E’ il vantaggio amaranto che stordisce un Potenza fin qui particolarmente attento soprattutto sull’asse centrale.

Con i lucani scossi e disorientati ci pensa sempre “Jocker” Corazza a raddoppiare con un violento destro da fuori che s’insacca alle spalle di Ioime tradito dalla traiettoria sporca del pallone. Undicesimo centro in campionato per l’attaccante ex Piacenza che vive un momento di forma da Re Mida.

Gli uomini di Raffaele, che fin qui non avevano mai subito gol al Viviani, si trovano prima della mezzora già con due reti sul groppone da recuperare ed un’inerzia che pende, inesorabilmente, verso l’amaranto. I lucani così si affidano più al cuore che alla testa, con Ferri Marini che prova il destro in movimento dal limite e Dettori con un mancino che scivola via sul sintetico e si spegne al lato di Guarna. La Reggina da squadra matura e cinica abbassa il ritmo e pensa a difendersi senza mai soffrire, affidandosi allo spunto sull’out mancino di Rolando che si fida del suo destro ma la scaraventa nel settore ospiti.

All’intervallo c’è Rivas

Con il doppio vantaggio Mimmo Toscano torna dagli spogliatoi con una sorpresa: Rivas in campo per De Rose e Reggina che chiude le vie centrali e si aggrappa alle falcate dell’honduregno per colpire e cercare di chiudere il discorso. Sul fronte potentino è l’ex Emerson a mettere i brividi agli oltre 500 tifosi reggini giunti in Basilicata con una punizione violenta dal limite, il mancino brasiliano  però non è bravo a tenere bassa la sfera che si perde altissima. Dettori, invece, colleziona la palla gol che avrebbe potuto riaprire il match con un destro al volo dal limite che si impenna e termina alto non distante dalla porta di Guarna. La reazione del Potenza si esaurisce praticamente qui, i rossoblù ci mettono tanta volontà ma poca qualità con la Reggina che invece dimostra grande solidità tattica e ci prova in contropiede prima con Denis e poi con Souns ma entrambi che al momento decisivo si perdono.

Nervosismo e maturità

Scende la veemenza della squadra di casa e sale il nervosismo per i lucani: espulso il tecnico ed ammonito Emerson per una manata di troppo in area reggina. Reginaldo in allungo trova lo spazio ma non chiude il match, Dettori e Panico cercano il varco e non lo trovano, dalla panchina calabrese si alza Bellomo che, in cinque minuti, entra, segna il gol che chiude la contesa e si fa espellere. Emerson “buca” l’intervento difensivo sfiorando con la testa ma lanciando, di fatto, il fantasista amaranto che con un preciso pallonetto supera Ioime e fa tre. L’esultanza del barese (il trenino) non viene digerita da Emerson e dai potentini: si apre un parapiglia con tutti i ventidue in campo più le panchine, in una mischia che faticosamente viene calmata dalla terna arbitrale. Per De Santis sia Bellomo che Emerson sono colpevoli e meritori del rosso diretto: squadre in dieci,ma a gara ormai finita.

Il nervosismo non si placa, ma la Reggina espugna Potenza con autorità e concretezza consolidando il meritato ruolo di capolista.