Poteva essere il coronamento di una settimana perfetta, ed invece la trasferta di Rieti si è trasformata per la Reggina in una doccia gelata. Il fatto che l’autore del gol-partita andava espulso per una entrata pericolosissima ai danni di Kirwan, non basta certo a giustificare la pessima prestazione degli amaranto, sconfitti con merito da un avversario che ha mostrato molto più furore agonistico. Un nuovo, clamoroso passo indietro, per una squadra che non riesce a trovare continuità .
SEMINARA OUT-L’unico cambio rispetto all’ultima partita, rappresenta una scelta forzata. Drago perde Seminara per un risentimento muscolare dell’ultima ora, al suo posto come terzino sinistro viene scelto Salandria. Per il resto è tutto confermato, con Bellomo e Strambelli che stazionano a ridosso di Doumbia sul fronte d’attacco. Sul fronte laziale, Capuano punta sul 3-5-2, con Maistro e Gondo terminali offensivi (panchina per l’ex Reggina Tommasone).
PALMA, DAL ROSSO AL GOL…Il primo tempo offre pochissimo, la Reggina sbatte sulla ragnatela orchestrata dal Rieti, con Capuano che si conferma stratega nel non fare giocare gli avversari. Bellomo è l’unico davvero in palla, l’ex Bari all’8′ calcia due corner che mettono i brividi ai locali: il primo non trova la deviazione vincente di Zibert per pochi centimetri, il secondo diventa un tiro che sfila sul fondo dopo aver dato l’illusione ottica del gol. Il primo tempo degli amaranto è tutto qui. Il Rieti riesce a prendere l’inerzia della manovra, ma così come la compagine dello Stretto non crea uno straccio di palla gol. In una partita da “poco calcio e tanti calci”, il direttore di gara decide di adottare il metodo all’inglese, fischiando solo quando davvero non ne può fare a meno. Al 19′ però, il signor Donda commette un errore gravissimo. Entrata folle di Palma su Kirwan, l’intervento avviene subito dopo che il laterale amaranto si era liberato del pallone: sarebbe cartellino rosso, sia per la scompostezza che per la pericolosità dell’entrata, ma clamorosamente non viene estratto nemmeno un giallo. Un episodio che finirà col pesare parecchio sull’economia del match. Al 26′, sono i locali a protestare: lo stesso Palma va giù in area dopo aver saltato Zibert, la netta impressione è che il centrocampista locale si lasci cadere ed infatti l’arbitro lascia proseguire. Al 44′, il Rieti passa nell’unico tiro dei primi 45 minuti. Zanchi calcia l’ennesima punizione conquistata da uno sgusciante Maistro, Confente respinge “così così” e la sfera prende un giro strano, con Palma che insacca a porta sguarnita sull’assistenza aerea di Gondo.
LENTI E PREVEDIBILI…Drago prova a cambiare marcia, al rientro dagli spogliatoi subito dentro Baclet (a fargli spazio Marino). Neanche il tempo di ricominciare, e Strambelli tenta un altro gol della domenica: lo stile ed il coraggio non mancano, la mira è leggermente imprecisa. Ma è solo un fuoco di paglia, il Rieti continua a chiudere ogni centimetro di campo e la Reggina è di una prevedibilità assoluta. L’attacco amaranto perde per infortunio Doumbia, al suo posto c’è Tulissi. Gli animi si surriscaldano intorno al 20′, quando Strambelli alza il gomito su Mattia: anche in questo caso l’intervento è da rosso, ma Donda lascia proseguire e sul ribaltamento di fronte Marcone rischia la frittata con una uscita maldestra. Capuano non la prende bene, e viene espulso per le eccessive proteste.
AMAREZZA IN CODA-La Reggina riesce a produrre solo tiri da fuori, quello di De Falco al 24′ sfiora il palo sinistro. Entrano anche Solini e Martiniello per Salandria e Zibert, compagine dello Stretto a trazione anteriore. All’81’ Cernigoi ha una palla d’oro per chiudere ogni discorso, ma la sua incornata è incredibilmente alta. Solo nei minuti di recupero, Conson e compagni riescono finalmente a chiudere il Rieti nella propria area. Al 91′ Martiniello potrebbe diventare “l’uomo della provvidenza”, ma sulla sua rovesciata da due passi Marcone ci mette una pezza. Al 92′, nuova rovesciata del giovane attaccante e nuova risposta del poriere laziale. Finisce 1-0, per l’undici di Drago una nuova mazzata nella corsa ai playoff.
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