Tra i tecnici emergenti del calcio reggino, negli ultimi anni si è fatto valere con ottimi risultati Daniele Carrozza; classe ’91, ex calciatore di Catona, Gallico e Palmese, ma che già da quattro anni svolge con successo il ruolo di allenatore nei settori giovanili: un primo biennio a Gallico, seguito da altri due anni con la Bernardino Cordova, con la quale si è classificato al secondo posto nel girone con gli Allievi Regionali, al loro primo anno di partecipazione.
Lo stesso mister Carrozza ha raccontato la sua esperienza ai microfoni di RNP: “Ho ventisette anni ma già da quattro sono Istruttore qualificato Uefa B; vengo da due belle esperienze a Gallico, dal quale ho avuto la soddisfazione di veder partire un mio calciatore, Paolo Ficara, e andare a giocare nella Spal, e con la Bernardino Cordova, con la quale siamo arrivati secondi nel girone e tra le prime otto in Calabria alla nostra prima esperienza nel campionato Allievi Regionali. Dopo questo risultato, di comune accordo con Giovanni Cordova abbiamo deciso di dividere le nostre strade.”
Al momento Daniele Carrozza non ha ancora trovato la panchina per la prossima stagione: “Ho ricevuto proposte per la Seconda Categoria, ma io voglio allenare i giovani, è quello che mi appassiona; qualche contatto superficiale l’ho avuto con alcuni club, ma niente di serio, ed infatti sono stato già scavalcato da altri tecnici. Per me quello che conta è allenare, è la mia passione, l’aspetto economico è l’ultimo dei miei pensieri; sono giovane, non faccio l’allenatore per guadagnare, ma solo per insegnare. Sono molto umile e non faccio promesse ai ragazzi che alleno; quello che insegno ai giovani calciatori è la cultura del lavoro, incoraggiandoli e spronandoli a dare sempre di più.”
Mister Carrozza ha poi voluto sottolineare la sua filosofia, che ne dimostra passione e attaccamento al lavoro quotidiano: “Entrando in un club, quello che voglio è solo lavorare, il denaro non mi interessa; con i ragazzi è fondamentale l’impegno settimanale, il lavoro giorno per giorno, perché da lì poni le basi per la partita. Il giorno del match conta invece relativamente meno, perché devi trasferire in campo quello che hai fatto nella settimana, e se hai lavorato bene i risultati si vedranno. Mi piace tenermi sempre aggiornato, frequento i corsi e mi sposto di continuo, osservo i ragazzi che partecipano agli stage per farmi un’idea; di questi tempi non puoi rimanere fermo un istante, se molli un attimo commetti un errore, il calcio è molto cambiato e ci si deve tenere sempre al passo.”
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