Dopo Coach Marco Calvani e il pivot Lorenzo Benvenuti, anche Riccardo Rossato è stato raggiunto dai nostri microfoni per raccontarci quella che è stata la sua esperienza a Reggio Calabria, il suo rapporto con coach Calvani e le sue aspettative per il suo futuro gialloblù con la canotta di Scafati.
Una stagione e mezzo per te in riva allo Stretto. Arrivato l’anno scorso nella sessione invernale del mercato, hai subito messo sul parquet tutta la tua grinta e la tua intensità difensiva, che hanno contribuito a portare prima la Viola in salvo ai playout e poi quest anno, ad un eccezionale quarto posto. Che differenze hai trovato fra la tua prima stagione in neroarancio e quella appena passata?
“Due stagioni fa sono arrivato a stagione in corso in un momento abbastanza delicato dove non c’era tempo per pensare, ma serviva solo vincere più partite possibili per evitare la retrocessione. Quindi ogni domenica dovevamo combattere con l’ansia di dover vincere per forza. Convivere con questa pressione non è stato per nulla facile e non sempre sono riuscito ad esprimermi al meglio. La stagione appena passata, essendoci stato dall’inizio, ho potuto lavorare su determinate cose che mi hanno permesso di migliorare durante la stagione, giocata ai limiti della perfezione.”
Poi però la doccia fredda. La Viola viene condannata a 34 punti di penalizzazione, il vostro lavoro è totalmente cancellato. Retrocedete incredibilmente in serie B dopo aver prodotto qualcosa come 36 punti. Come l’hai presa?
“Siamo tutti rimasti abbastanza scioccati. Amareggiati perché consapevoli del nostro potenziale che avremmo potuto mettere in mostra ancora una volta in una vetrina importante come i playoff. Dopo aver fatto un girone d’andata psicologicamente complicato chiuso a metà classifica, dove eravamo sì consapevoli del nostro potenziale da primi 4 posti, ma non riuscivamo mai a vincere due partite consecutive perché in trasferta per uno, due punti o all’overtime comunque all’inizio si perdeva sempre, ci ha costretto ad impegnarci ancor di più nel girone di ritorno, chiuso da primi in classifica. Per noi non giocare i playoff quando tutto sembrava ormai andare per il verso giusto è stato un duro colpo da digerire.”
Nel delicato ruolo di sesto uomo, sei stato senza dubbio stato uno dei migliori dell’intera Serie A2 Italia. La tua energia subentrando dalla panchina è oro colato per qualsiasi allenatore. In più, vista la partenza di Marco Passera a stagione in corso, ti abbiamo visto anche ricoprire abbastanza bene il ruolo di playmaker. I tifosi a stagione in corso sono arrivati a lanciare il motto “Rossato può”. Il tuo segreto per essere concentrato ed energico per tutti i 40 minuti della partita?
“L’energia fisica che metto in campo non è mai stata un problema, anzi come hai sottolineato è il mio principale punto di forza. È difficilissimo però riuscire a coordinarla con l’energia mentale, infatti sono anche stato fra i più fallosi di tutta la serie A2 e da qui è nato il simpatico motto dei tifosi sul “Rossato può”. Per quanto riguarda il ruolo di playmaker a Reggio l’ho svolto con molta serenità , anche perché facevo solo tirare il fiato a Lorenzo per qualche minuto che sembra un veterano in quel ruolo, non un giocatore di 20 anni. Quindi la sua forza ha fatto si che quando prendevo il suo posto ero più tranquillo. Se ci sarà bisogno di fare il playmaker un futuro, mi metterò in gioco senza problemi come ho sempre fatto finora nella mia carriera.”
Nel tuo futuro c’è Scafati, un altra piazza tutt’altro che fredda. In Campania ritroverai Coach Calvani; quanto è importante per te avere uno come lui che già conosci in panchina ?
“Per me è un grosso vantaggio. Devo ammettere che nella mia carriera mai nessun allenatore mi aveva dato tutta questa fiducia. E per questo devo tanto a coach Calvani. L’anno scorso sono migliorato tantissimo grazie a lui.”
Tommasini, Rossato, Thomas, Italiano, Contento, Sgobba sono finora gli acquisti della tua nuova squadra, per un roster privo solamente del lungo Usa. Conosci già qualcuno per averci già giocato insieme e dove può arrivare questa squadra ?
“Non conosco bene nessuno di loro perché non ci ho mai giocato insieme. Però l’anno scorso, Italiano e Contento a parte, con la Viola ci ho giocato con tutti contro. Scafati quest’anno deve puntare a migliorarsi, tornare ai playoff e una volta centrata la post season, cercare di ottenere risultati migliori di quelli della stagione appena passata.”
Simone Bellantone
Commenti