Tra gli under che si sono maggiormente distinti nel corso dell’ultima stagione di Eccellenza, tra le file della capolista si è fatto valere Nunzio Tripodi, esterno in grado di operare ottimamente sia in difesa che a centrocampo, classe ’98, lunghe leve, grande corsa e tecnica d’alto livello.
Il giovane Tripodi ha anche messo il sigillo sulla sua stagione segnando nella Supercoppa il gol della vittoria, quasi a tempo scaduto, contro il Corigliano, sfruttando la sua capacità di leggere perfettamente i tempi d’inserimento, e mostrando le sue qualità tecniche oltre alla semplicità nell’adoperare sia il destro che il sinistro senza problemi.
Conquistata la Serie D con il Locri, Tripodi, ex di Bocale, Siderno e ReggioMediterranea, è ancora in attesa di conoscere il suo futuro: “Aspetto notizie dalla società , hanno avuto situazioni importanti da decidere nelle ultime settimane, non è semplice gestire un club quando arriva il salto in una categoria così importante; la Serie D comporta spese maggiori e investimenti di un certo livello, non si può improvvisare, e il club si sta muovendo per evitare questo. Purtroppo la presidentessa era rimasta praticamente sola, ma una volta assestato il tutto, come pare stia avvenendo, vedremo cosa decideranno sul piano tecnico. Personalmente ho ricevuto alcune proposte, in particolare da un club di Serie C e da alcune società del nord di Serie D; se dovessi scegliere, opterei per spostarmi fuori dalla Calabria, credo che ci siano maggiori possibilità per i giovani rispetto al nostro contesto, sia sportivo che lavorativo.”
Per Tripodi è stato un anno importante, che lo ha consacrato come uno dei migliori talenti calabresi delle ultime stagioni: “Ho vinto per la prima volta nella mia vita il campionato di Eccellenza, è stata una grande gioia. Locri rappresenta calcisticamente un altro pianeta rispetto a qualunque altra piazza; a partire dal meraviglioso pubblico, che ha celebrato magnificamente una vittoria tanto attesa, alla dirigenza stessa, è stato un anno indimenticabile per me. Non era semplice entrare a far parte di questo gruppo, ma i miei compagni mi hanno subito dato fiducia; ho affrontato questa esperienza con una grande responsabilità addosso, facendo sempre del mio meglio.”
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