È intervenuto ai microfoni di RNP l’ex Viola Reggio Calabria Angelo Guaccio, neopromosso in A2 con la Bakery Piacenza dopo le final four di MonteCatini.
Partiti malissimo e sotto 1 a 0 ai quarti di finale con Cecina, vittoriosa al PalaBakery, forse a tutto si pensava tranne che alla promozione. Eppure la Bakery era stata costruita per vincere. Ed ecco la reazione in trasferta Cecina in gara 2 e il successo fra le mura amiche in gara 3 che vi ha permesso di ribaltare la serie. Si alza l’ asticella, si gioca al meglio delle 5 con la forte Milano che è battuta 3 a 1. È 3 a 1 anche contro Omegna che aveva vinto il vostro girone: alle final four la strada si è messa in discesa. Raccontaci un po’ tu le emozioni di questa stagione
“Abbiamo avuto una stagione con tanti alti e bassi, perdendo solo due partite nell’intero girone di andata e vincendo altrettante lontano da casa in quello di ritorno. I tanti volti nuovi giunti a metà stagione hanno necessitato di un po’ di tempo prima di trovare le giuste coordinate. Al primo turno play-off Cecina ci ha presi alla sprovvista, ma dopo quella sconfitta abbiamo fatto quadrato, trovando la giusta scossa. Siamo andati a vincere lì e penso che lì è nato qualcosa che ci accompagnati fino alla vittoria delle final four. Milano ed Omegna due avversari proibitivi e solo dando il 110% avremmo potuto superarli. Con Cassino per fortuna alle Final Four abbiamo fatto vedere sin da subito di che pasta siamo fatti, vincendo abbastanza agevolmente.”
Erano tante le squadre pronte al salto di categoria quest’anno in serie B. Forse il vostro segreto è stato l’aver trovato sin da subito il mix giusto fra giovani ed esperti. Quanto è stato importante per un giovane come te avere in squadra gentedel calibro di Pederzini, Perego, Maggio, Rombaldoni, Bruno, Stanic ecc..?
“Bè tanto… Pederzini per la categoria è illegale, è completo, capace di giocare spalle o fronte al canestro. Tira bene da tre punti ed è difficile da marcare. Su tutti, lui e Perego hanno contribuito in maniera maggiore a questa promozione. Rombaldoni è stato sfortunato per l’infortunio, ma di fronte a un argento olimpico c’è davvero poco da dire. Roby Maggio ci ha raggiunti a stagione in corso ed è alla terza promozione consecutiva dalla B all’A2, con due coppe Italia su 3 vinte. Stanic sappiamo tutti di che pasta è fatto. Avere in squadra gente così può solo aiutarti a crescere, anche perché sono tutti sempre disponibili ad ascoltare noi più giovani e sempre pronti a darti una mano.”
L’anno scorso hai raggiunto la salvezza ai play-out con la canotta della Viola Reggio Calabria. Hai seguito la squadra neroarancio anche quest’anno? Se sì, cosa ne pensi della delicata situazione attuale della Viola?
“Ho seguito la Viola perché sono rimasto molto amico di Caroti e Rossato che ho sempre sentito dopo ogni partita. Così come noi, anche loro avevano trovato una buona alchimia e son convinto che ai playoff avrebbero potuto dire la loro davanti a un PalaCalafiore che con ogni probabilità sarebbe stato pieno. Purtroppo poi la questione fidjeiussione ha penalizzato il lavoro di una squadra che sul campo andava ormai a gonfie vele. A mio parere la sanzione è stata troppo eccessiva, ma non sono io a decidere e noi giocatori in questa storia purtroppo siamo sempre quelli che ne fanno le spese.”
A proposito di Viola, tu quest’anno sei sceso di categoria in prestito a Piacenza, ma il tuo cartellino è di proprietà neroarancio. Il 25 giugno il Coni ci dirà molto di più sul futuro della squadra dello Stretto. Tu aspetterai quella data, interessato a un eventuale nuovo progetto in A2 o B con la canotta neroarancio, o accetti alla prima occasione che ti si pone davanti.
“Io sono un giovane e come tutti i giovani ho bisogno di esperienze che possano aiutarmi a crescere e giocare con una certa continuità , come ho fatto quest’anno a Piacenza. Resto aperto a tutto e tutti, ma è logico che il blasone della Viola è diverso dalle altre squadre. Se fosse il contesto migliore, a Reggio ci tornerei molto volentieri”.
Simone Bellantone
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