Ospite dell’appuntamento con A tu per tu di oggi è Marco Sesia, ex calciatore della Reggina dal 1996 al 1998. Con la maglia amaranto ha collezionato 52 presenze e otto gol. Oggi, Sesia ricopre il ruolo di allenatore delle giovanili del Torino.
Davvero un gran lavoro con il suo Torino mister, alla guida degli allievi nazionali.
“Si sto allenando qui a Torino gli allievi nazionali con i quali sto avendo delle grandi soddisfazioni sia a livello di risultati che di valorizzazione dei giovani. L’anno scorso siamo arrivati alle semifinali scudetto perdendo con l’Atalanta. Quest’anno siamo ancora una volta alle semifinali che giocheremo il 17 e quindi devo dire che sono molto soddisfatto. Oltre a ciò io sono di Torino, quindi allenare il Toro mi gratifica il doppio.”
Il prossimo campionato di Serie C vedrà comparire per la prima volta le squadre B. Ci dica la sua a riguardo.
“Questo delle squadre B per me è un fattore molto positivo perché darà al campionato di Serie C la possibilità di avere più stabilità, anche perché sta diventando una cosa ridicola, con 75 punti di penalizzazione nel totale nei tre gironi, campionati falsati, ecc.. Con l’avvento delle squadre B queste cose pian piano tenderanno a scomparire, ed inoltre verrà data a molti giovani, che non sono ancora pronti per la serie A, l’opportunità di confrontarsi con un campionato importante come quello di C, dove sicuramente si faranno le ossa e cresceranno al meglio.”
Ci ricordiamo di lei con la casacca amaranto nel biennio 1996/1998. Segue ancora la Reggina? E cosa ne pensa del nuovo progetto amaranto che sta per partire?
“Io la Reggina ce l’ho nel cuore, anche perché a Reggio sono stato veramente bene. Sono stato accolto alla grande tre stagioni fa quando sono venuto qui col Barletta e sento ancora oggi amici reggini con cui ho condiviso quell’esperienza. Quindi della Reggina ho un bellissimo ricordo, la seguo sempre e sono contento della salvezza ottenuta quest’anno. Mi fa piacere inoltre che siano arrivati Taibi e credo che ad ore verrà ufficializzato Cevoli, anche loro come me, due ex amaranto, e questo vuol dire qualcosa in più, anche se devo dire onestamente che una piazza come Reggio Calabria merita sicuramente di più. Tanto di cappello al signor Praticò, che conosco e che stimo per aver salvato dal baratro qualche stagione fa la Reggina, ma è bene che qualcuno si faccia avanti per aiutarlo sotto il punto di vista economico perché son convinto che il presidente, come è giusto che sia, vorrebbe una Reggina che quantomeno possa disputare il campionato di serie B.”
Progetti per il futuro ? Le manca la panchina di un club o meglio continuare a lavorare nei settori giovanili ?
“Manca solo la firma, ma io qui a Torino sto benissimo, e ad ore mi legherò a livello pluriennale col Toro. Loro sono molto contenti del mio operato, io lo sono altrettanto, e per di più, come dicevo prima, io qui sono a casa. Adesso allenare in serie C è molto difficile. Ci sono tantissimi allenatori, ma pochi progetti seri. Io ho fatto una scelta diversa, ovvero quella di andare a lavorare in uno dei settori giovanili più prestigiosi d’Italia e di cui io facevo parte da ragazzo, con la maglia granata ho pure giocato in serie A e per me è dunque un motivo d’orgoglio. E’ chiaro che punto a migliorare, però qui a Torino c’è già una primavera importante, adesso nascerà anche la seconda squadra, c’è una buona solidità economica, e ce ne è bisogno, visto che le ultime esperienze che ho avuto, sotto questo punto di vista sono state disastrose, quindi per ora sono contentissimo così. Ho ricevuto chiamate dalla Lega Pro, dal Bisceglie e dall’Arezzo, ma per me è importante lavorare bene, seriamente e per un progetto valido. Per questo motivo ho preferito legarmi a livello professionale col Torino.
“Torino B” che probabilmente farà il suo esordio già dal prossimo campionato di Serie C. Si vedrebbe su questa panchina ?
“Ho visto il ranking, noi siamo quinti e quindi bisognerà vedere quante squadre non si iscriveranno alla prossima Lega Pro. Io questo campionato lo conosco abbastanza bene, mi piacerebbe e sarei molto grato, ma chiaramente non decido io. Ripeto, attualmente sto bene dove sto e più che la categoria, per me è importante lavorare in maniera seria e professionale. E al momento ci sto riuscendo alla grande.”
Simone Bellantone
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