A volte ci si incontra davanti a una birra.
A volte.
A volte questa è una birra allegra, spensierata…
A volte.
Ma a volte la birra è malinconìa è delusione e in essa magari cerchi solo una via.. e quando sei col culo per terra magari ti ci aggrappi anche… e poi magari pretendi da essa di ritrovare te stesso, ma poi pensi che una birra è solo una birra, se vogliamo anche piena di belle, bellissime e frizzanti bollicine che sicuramente servono per farti sorridere, ma tu già sai che da un momento all’altro queste, frizzando scoppieranno…. e proverai anche piacere quando ti esplodono in bocca, ma mentre ti stanno lasciando dentro quel sapore estasiante, capisci proprio in quel preciso istante che però quella sensazione non puoi trattenerla e allora la lasci andare… e ti lasci andare con lei….. e così un’ altra emozione bella è andata via, anche lei… e tu sei ancora qui… ai nastri di partenza con una malinconia in più.
Emozione unica.. la birra….
Non fa nulla, è bello uguale, anche se è solo un… respiro, anche se è solo un attimo… è il giusto stacco, la giusta ricarica per ripartire ed affrontare nuovamente..l’apnea.
Un sorriso insomma, nulla più.
E si riparte sempre da lì… da un sorriso: la tua bionda amica, il pretesto per ricominciare il tuo cammino.
E così ci siamo ritrovati un giorno.
Qui.
Davanti a una birra.
Due culi per terra, con tanta malinconia, ma con tantissima voglia ancora di dare la ricchezza che ci scoppiava dentro.
Due birre.
Non più di due.
Solamente per riassaporare quel sorriso che in quel momento lì avevamo dimenticato; e proprio da qui… siamo ripartiti.
Insieme.
Sorriso, birra e quella strana voglia di dare ancora…
Da lì piano piano… aggiungendo una chitarra e poi un racconto, una birra, una canzone e poi ancora un’altra birra e un amico, e poi un altro, e una birra ancora e una bandiera, una parodia, un aneddoto, una tastiera e poi un altro amico ancora e poi… tuttu stu burdellu… insomma… dopo oltre 40 serate, mi sono accorto che a terra c’erano solamente i nostri piedi: i culi erano tornati al loro posto.
E’ tempo di ripartire ora, stiamo nuovamente respirando e lo stiamo facendo da soli, senza alcuna apnea e quindi senza alcun …”boccale” che debba stimolare quel respiro soffocato in gola…
Si può riprendere il cammino.
Per dove? E chi lo sa?
Magari ognuno il proprio o… ma poi cosa importa?
La cosa certa è che abbiamo ritrovato l’anima, quell’anima che si era incastrata dentro, nel profondo di noi stessi, mentre adesso è più libera.. e ci circola anche intorno oltre che dentro… e lo manifestiamo meglio adesso… io con questa voglia di esprimermi col cuore… di sognare e cercare di realizzare i miei sogni… di scrivere poesie, comporre canzoni e col sorriso storpiarne altre, di scrivere e interpretare scenette… e poi recitare e cantare dove e come mi viene… tentare di dare qualche emozione a me e anche ..oltre me. Io lo sapete tutti: chistu sugnu;
Lui invece.. è quello un po più formale ma non troppo , il bravo giornalista, ma non di quelli inquadrati con un piano americano a mezzo busto giacca e cravatta, lui ogni tanto la cravatta la dimentica e ogni tanto dimentica pure la giacca e talvolta dimentica anche la barba lunga, ma che importa… per dire “cose” ci vuole la testa… e un pizzico di cuore, la barba “fatta” e la cravatta non dissiru mai nenti e lui certe cose invece le dice e le dice anche bene:, è lui quello più dotto con doti di vera managerialità, quello più deciso che sa dove andare e dove vuole arrivare e che compensa anche il mio essere più sognatore.. un po’ più poetico.. di conseguenza.. apparentemente molto più distratto, ma perchè guarda di più col cuore.. infatti io ogni volta che vado…. il più delle volte mi dimentico dove… e chiedo sempre :”ma jeu… aundi stava jendu?”
Ecco.
“Ma che cazzo di cose avete in comune? ” vi chiederete “ ‘sembrate così diversi eppure... cos’è che vi ha unito?”
Ma chi siti bestia… ve l’ho detto prima… la birra, la malinconia, la forza e la rabbia di quel giorno nel vedersi nudi reagendo, invece che con vergogna.. rimettendosi in gioco e mettendosi a sorridere e anche a ridere, si, ridere soprattutto dei nostri culi attaccati al pavimento e poi… ci ha unito anche l’amore per noi stessi, per le nostre radici , abbiamo “rubato” le bandiere ai nostri padri facendole nostre.
Che meraviglia le nostre bandiere… quelle che volano solo se c’è il vento… da sole…in maniera naturale e senza doverle agitare, anche perchè, oltre che ndi stancamu e siamo un po pigri, non vogliamo forzare nulla, il tutto è come l’amore che nasce spontaneamente e sventola lacrime di gioia come quando nasce un figlio.
Noi due molto diversi, ma legati nei sentimenti, quelli semplici quelli immensi che te li ritrovi tutti immersi indovinate dove?
E si… proprio lì, in quella famosa birra, quella malinconica… quella di quella sera che ci tolse dall’apnea e per un attimo ci fece sorridere e respirare.
Ogni bollicina un sentimento vero, un sorriso vero.
e quei sorrisi scoppiettanti dentro quella birra carica di ogni cosa… ci fece capire che eravamo pronti a fare la guerra; ma la guerra solamente alle avversità che la vita in quel momento ci aveva riservato.
Ecco.
Generale la guerra è finita il nemico è scappato è vinto è battuto….
La collina… è ancora una volta libera.
Alfredo Auspici.
*foto: Ketty D’Atena
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