Questa sera l’ospite di RNP per l’appuntamento con “A tu per tu” è il co-presidente della ReggioMediterranea Costanzo Cloro, alla guida del club reggino insieme con Bruno Leo da moltissimi anni, contraddistinti da una costante ascesa della compagine gialloblù, in grado in questa stagione di ottenere la salvezza senza passare dai playout, chiudendo addirittura con un onorevole sesto posto finale.
Presidente Cloro, un commento sulla stagione della ReggioMediterranea, che dopo alcune difficoltà ha ingranato la marcia, salvandosi e chiudendo al sesto posto il suo campionato.
Siamo soddisfatti per aver centrato l’obiettivo della salvezza, finendo con un crescendo che ci ha portati appena fuori dalla zona playoff; si tratta del piazzamento più alto mai ottenuto dalla ReggioMediterranea in Eccellenza. Se dovessi dare un voto alla nostra stagione, dovrei dividerla a metà , con un 6,5 per quanto concerne il girone di andata e un meritato 8 per il nostro girone di ritorno.
Il cambio di marcia della squadra è coinciso con il risveglio del reparto offensivo, prima sterile poi incontenibile; quanto ha pesato in questo senso la crescita di un calciatore come Zampaglione e quanto la sua esperienza ha aiutato anche gli altri attaccanti?
Il merito della nostra crescita non è dovuto soltanto al reparto offensivo ma a tutte le componenti, tra squadra e staff tecnico; indubbiamente però riuscire a segnare molto più facilmente rispetto alla prima parte della stagione ci ha aiutato parecchio. Zampaglione è un calciatore di enorme qualità ed esperienza, ci ha messo forse un attimo in più a trovare la condizione e adattarsi alla categoria, ma appena ha raggiunto il top i risultati si sono visti e ne hanno giovato anche i compagni; Zappia, Diaz e anche altri hanno segnato con continuità , soprattutto da gennaio in poi.
Un pensiero su mister Iannì, un tecnico che ha dimostrato con i fatti le sue capacità , indicato da molti come un professionista prestato ai dilettanti.
Mister Iannì è un uomo molto professionale e meticoloso, sempre pronto a dare il massimo e che altrettanto chiede ai suoi calciatori. Un allenatore bravo che ha saputo trasformare anche l’ambiente della ReggioMediterranea, ha iniziato a vedere questa società come una famiglia, riuscendo anche a coinvolgere i calciatori, creando così un gruppo unito e sereno.
Il tabellone delle partecipanti alla prossima Eccellenza è quasi completo, si potrebbe già da ora tentare qualche pronostico o è ancora presto?
Pronosticare adesso come sarà il prossimo campionato è molto difficile, molte squadre nei prossimi mesi cambieranno pelle e si rinnoveranno; sarà un torneo con piazze importanti e ambiziose, tra le quali certamente anche le due neopromosse Corigliano e Olympic Rossanese. Come sempre accade, ci sarà anche qualche outsider che potrà ritagliarsi un ruolo di primo piano, e tra le candidate vedo il Bocale, il quale possiede già una buona intelaiatura che sicuramente andrà a completare con i giusti innesti. Con la loro promozione e la retrocessione dell’Aurora, insieme al Gallico Catona saremo nuovamente tre squadre di Reggio; mi auguro che possa sempre esserci una sana rivalità sportiva tra noi club reggini, che fuori dal campo ormai da anni abbiamo ottimi rapporti. Ci sarà certamente da divertirsi con i derby, 90′ di fuoco tra gruppi di calciatori che prima e dopo la partita saranno insieme a ridere e chiacchierare in amicizia.
Per una ReggioMediterranea che anno dopo anno cresce, quale futuro si prospetta? Cercherete di compiere il passo successivo puntando ancora più in alto?
Da anni abbiamo come traguardo quello di riuscire sempre a migliorarci; quest’anno volevamo salvarci senza passare dai playout e ci siamo riusciti. Ci stiamo organizzando per rafforzare ulteriormente la nostra società e provare migliorare ancora; quindi se quest’anno siamo arrivati al sesto posto, il prossimo campionato cercheremo di arrivare quinti. Sarebbe bello tra qualche tempo poter ambire concretamente a salire di categoria, ma è un sogno che certamente accomuna tutti i presidenti di tutte le squadre di Eccellenza italiane; un sogno per tanti, ma che in pochi riescono a tramutare in realtà .
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