In un venerdì sera da vietare ai deboli di cuore, l’autentico suicidio casalingo del Frosinone contro il Foggia ha spalancato al Parma le porte del ritorno in A. Un capolavoro quello firmato dal nuovo corso gialloblù, che ha riportato la massima serie a Parma nel giro di soli tre anni.
Commosso a fine gara capitan Alessandro Lucarelli, uomo-simbolo di una rinascita cominciata in serie D. L’ex capitano dell’indimenticabile Reggina 2006/2007, ha giocato titolare dall’inizio alla fine, nella vittoriosa trasferta di La Spezia. Sugli scudi anche Fabio Ceravolo, autore del gol che ha sbloccato la gara, mentre Antonino Barillà , altro figlio del Sant’Agata, ha vissuto in Liguria l’ennesima giornata da titolare fisso. Infine, Roberto Insigne: il fantasista della Reggina 2014/2015 (nell’album dei ricordi, la tripletta al Cosenza ed il gol che ha deciso “gara-uno dei playout col Messina), ha sostituito nel finale Ciciretti, autore del definitivo 0-2.
L’ultimo turno della stagione regolare, sorride anche a Bepi Pillon: il suo Pescara porta a casa un punto nella difficilissima trasferta di Venezia, e riesce a salvarsi senza passare dei playout. Decisiva, ai fini dello 0-0 finale, la splendida parata di Vincenzo Fiorillo, estremo difensore che ha vissuto una parentesi in amaranto nel 2009/2010. Matematicamente salvo, pure il Cesena di Fabrizio Castori: un’autentica impresa quella del tecnico di San Severino Marche, anche se di fatto la permanenza in B era cosa fatta già dalla scorsa settimana, dopo il pari di Palermo.
A proposito di Palermo, Roberto Stellone (attaccante amaranto nel 2003/2004), non è riuscito a guidare il Palermo verso la promozione diretta, ma il successo dei rosanero a Salerno consentirà ai rosanero di disputare i playoff da quarti in classifica. Chiude al sesto posto il Bari, anche se i pugliesi dovranno fare i conti con un deferimento che non fa dormire loro sonni troppo tranquilli: nel 2-0 al Carpi, spicca il capolavoro di Franco Brienza, 81 presenze e 23 gol in riva allo Stretto dal 2008 al 2010.
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