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A tu per tu con… Rosario Salerno

A tu per tu con… Rosario Salerno
Dilettanti
18/05/2018 00:00 | A cura di Domenico Geria
Ospite di "A tu per tu" questa sera mister Rosario Salerno

Per l’appuntamento con la rubrica “A tu per tu”, ospite di RNP questa sera mister Rosario Salerno, alla guida in questa stagione della rappresentativa regionale Juniores che ha preso parte al Torneo delle Regioni, e reduce da due campionati di Eccellenza vinti nel giro di tre anni, prima alla guida della Palmese, con la quale stabilì il record di punti, ben 85, poi dell’Isola Capo Rizzuto, prima classificata dello scorso torneo. Con mister Salerno abbiamo parlato della stagione appena trascorsa, dell’esperienza con la rappresentativa e del rilancio dei giovani nei campionati dilettantistici regionali.

Mister Salerno, iniziamo con un commento ai campionati Eccellenza e Promozione appena terminati e che lei ben conosce.

In Eccellenza il Locri, partito per vincere, ha mantenuto le promesse; mi ha un po’ deluso il Siderno, forse la sconfitta nel derby ha fatto perdere loro fiducia, fino ad essere sconfitti nella partita giocata a Castrovillari contro una formazione cresciuta nel tempo, sistemata in corsa ma che già mister Carnevale inizialmente aveva allestito per fare molto bene. Il Cotronei è stato una sorpresa, mentre l’Acri in teoria doveva lottare fin dall’inizio per la vittoria, ma sono accaduti episodi negativi che l’hanno rallentato; credo che la vittoria finale dei playoff da parte del Castrovillari sia meritata. In Promozione il Bocale ha stravinto con merito, mi aspettavo di più da parte della Bagnarese; Bovalinese e Africo sono state delle sorprese in quello che è stato un campionato che si è dimostrato forte, come il girone A, dove Corigliano, Olympic Rossanese e Sambiase erano squadre molto competitive.

Sul campionato di Serie D invece, e in particolare riguardo le calabresi, che idee si è fatto?

La salvezza del Roccella secondo me è stata una sorpresa, mentre per la Vibonese, costruita inizialmente per giocare la Serie C, la vittoria del campionato non poteva che essere l’unico obiettivo. Ha duellato con la Nocerina, anch’essa allestita per vincere, e con un Troina che ha saputo confermare gran parte dell’organico della passata stagione facendo benissimo e sfiorando l’impresa. La Palmese si sarebbe salvata senza problemi senza la penalizzazione, ma credo che riuscirà a vincere il playout, anche grazie al supporto del suo affezionato pubblico. Riguardo l’Isola, i problemi di inizio campionato sono stati gli stessi anche alla fine; nel calcio occorre gente esperta e professionale, non si può improvvisare affidandosi a persone di fiducia che però di calcio sanno poco, e questo è stato il risultato finale.

Per quanto riguarda la sua esperienza alla guida della rappresentativa Juniores, cosa si sente di dire a mente fredda?

Credo di aver allestito una buona selezione, anche se sapevo le difficoltà che avremmo incontrato con carenze in alcuni ruoli, come ad esempio la prima punta. Nelle prime due partite del Torneo delle Regioni, siamo partiti bene sprecando alcune buone occasioni, che probabilmente, con un centravanti di ruolo avremmo potuto sfruttare meglio; si sa che certe partite si decidono anche grazie agli episodi. Ho portato i migliori ragazzi di Eccellenza e Promozione, quasi tutti provenienti da squadre abituate a lottare per vincere o comunque ai vertici; per l’esito finale c’è molta delusione, avremmo potuto fare meglio, anche perché secondo me, quasi tutti i ragazzi che ho chiamato potrebbero fare bene anche in Serie D.

Tra i problemi della Juniores, come lei ha rimarcato, c’è quello di una carenza di calciatori in ruoli delicati; colpa forse anche degli allenatori che non hanno il coraggio di far giocare gli under in quelle posizioni?

Sicuramente c’è anche questo, ma posso condividere questa scelta quando a farla sono allenatori che lottano per vincere un campionato, l’ho fatto anche io; nelle altre formazioni però qualche rischio in più i tecnici potrebbero prenderselo. Qualche squadra però ha fatto giocare i suoi under nel ruolo naturale, in zone delicate; lo ha fatto il Sambiase, ma anche il Bocale e a volte anche il Siderno. I problemi del selezionatore non sono però solo questi: il presidente Mirarchi sta cercando soluzioni, e già un primo aiuto potrebbe essere quello di mettere sotto contratto il C.T. Al momento infatti il selezionatore riceve un rimborso per le trasferte e un pagamento a ‘presenza’; con un contratto invece, il C.T. potrebbe anche girare durante la settimana e vedere i ragazzi negli allenamenti e non solo in partita. Si potrebbe anche disputare qualche amichevole con rappresentative delle regioni vicine, ad esempio a dicembre durante la pausa, giusto per farsi un’idea del livello nostro e dell’avversario. Io avevo anche il problema di non poter convocare nei raduni i ragazzi che poi avrebbero giocato il sabato in anticipo, per non danneggiare i miei colleghi allenatori; penso anche che dovrebbe cambiare la regola degli under, perché se una squadra può schierare due ’98 e un ’99, mentre la Juniores è composta da ’99 e 2000, qualcosa non quadra. Da fuori poi è facile criticare, ma serve l’aiuto di tutti, società e Lega devono capire le difficoltà e adeguarsi. Nonostante ciò, la reputo personalmente una bella esperienza.

Quale sarà il futuro di mister Salerno?

Non nascondo che preferisco allenare un club, anche se ringrazio il presidente Mirarchi per avermi proposto la guida della rappresentativa in questa stagione, un progetto che ho accettato e condiviso. Spero di ricevere qualche chiamata da una squadra importante, non per forza per vincere subito ma che abbia intenzione di programmare, magari in Serie D; mister Trocini a Rende è un esempio da seguire, riuscito a raggiungere la C e con pochi ritocchi ha saputo fare benissimo. Io non mi sento inferiore a nessuno, a Catanzaro raccolsi una squadra a zero punti e ne ottenemmo sedici negli ultimi due mesi; non porto sponsor e sono quindi svantaggiato rispetto ad altri allenatori che volano in C senza aver mai fatto la minima esperienza. L’allenatore è un mestiere particolare e a me piace far parlare i risultati.

Domenico Geria
Collaboratore di ReggioNelPallone.it

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