Non solo rapporti con la tifoseria e progetti inerenti la squadra. Nelle due ore in cui è stato ospite di Tutti Figli di Pianca, il club manager della Reggina ha affrontato i più svariati argomenti, soffermandosi più volte su tematiche quanto mai delicate.
Di seguito, tutti i passaggi del Branca-pensiero.
IL SANT’AGATA-Non so se la Reggina parteciperà al bando relativo al Centro Sportivo Sant’Agata, rientra in un ventaglio di ipotesi ma non posso certo sbilanciarmi né in un senso né nell’altro. Ho letto decine di volte il bando in questione, e dando una valutazione personale, devo dire che l’ho trovato strano in alcuni punti. Al di là della valenza, quando si parla del Sant’Agata, per chi come me l’ha vissuto per anni, è come se stessimo parlando di un congiunto, di un qualcosa che ha un valore anche affettivo. Però ripeto, ci sono tante valutazioni da fare. Ad esempio, dopo averci rimesso piede a distanza di tanti anni, posso garantirvi, con certezza assoluta e dunque senza timore di smentita, che per quanto riguarda la manutenzione straordinaria il Sant’Agata sta cadendo a pezzi, e ci sarebbero dei lavori enormi da svolgere sotto il profilo degli interventi strutturali. Settore giovanile? Se parliamo di calcio sostenibile, va da sé che il settore giovanile rimane tra i punti cardine del progetto, e di certo il club farà degli investimenti in merito, compreso il coinvolgimento di persone di spessore. La strada è lunga, anche perché ritengo che i veri frutti del lavoro di un settore giovanile si possano cogliere davvero nel lunghissimo periodo, ma non ci faremo trovare impreparati.
IL GRANILLO–La gente vuole chiarezza, ed io, a nome del club, sono qui per dare tutta la chiarezza possibile. E’ bene mettere in chiaro che, qualora il club si trovasse costretto ad effettuare lavori di manutenzione non ordinaria, quei soldi andrebbero detratti dal budget per la costruzione della squadra. Diventare proprietari del Granillo? Anzitutto, affinché ci sia una parte acquirente ci deve essere un’altra intenzionata a vendere. Fatta questa precisazione, anche qui invito la gente a considerare lo stato attuale del Granillo, che non mi pare risponda a criteri di eccellenza: nella condizione in cui versa, mi chiedo chi sarebbe disposto ad un acquisto dello stadio, e sinceramente faccio fatica a trovare una risposta positiva…
Si, certamente ci confronteremo con il Sindaco Falcomatà , affinché venga attenzionata la situazione del manto erboso da qui ad agosto: ho appena finito di dire che bisogna coinvolgere la gente e creare passione ed entusiasmo, una situazione simile a quella della scorsa estate, quando la Reggina fu costretta a rinviare la partita di Coppa col Catanzaro, rappresenterebbe un danno enorme in tal senso, ed è un rischio che nessuno può correre, per la credibilità del nostro progetto e per la tutela dell’immagine sia della città che dell’Amministrazione stessa.
LA GRADINATA-E’ scontato che ci piacerebbe riaprirla, ma come ho già detto l’altra volta in questi studi, si tratta del settore più grande dello stadio, e quindi occorre partire da una cifra minima di abbonati. Abbiamo delle idee in mente, una potrebbe essere quella di aprire agli abbonamenti di gradinata, salvo poi spostare chi li ha sottoscritti in Tribuna, ovviamente allo stesso prezzo, qualora non si raggiungesse il numero minimo. Preciso che si tratta solo di un’idea, all’atto pratico non c’è ancora nessuna strategia definita. Anche sotto questo aspetto, mi piacerebbe che la gente si sentisse coinvolta, per non dire protagonista. Faccio un esempio concreto: se la squadra riuscirà a coinvolgere il proprio popolo, e se come club riusciremo nell’intento di portare allo stadio più gente possibile, il contributo dato dai tifosi sotto forma di abbonamenti e biglietti potrebbe essere decisivo a gennaio, quando guardi la classifica e capisci che, per migliorarla ulteriormente, servirebbero due-tre innesti di livello…
IL RITIRO-Sono almeno quattro-cinque le soluzioni oggetto di studio, tra non molto sceglieremo. Si, il ritiro verrà fatto in sede, ma quando parlo di sede non escludo la Provincia. La Reggina non è solo della città , la Reggina è anche, per non dire soprattutto, della Provincia e di tutti i cuori amaranto sparsi per il mondo. Da Bivongi a Buenos Aires, guai a trascurare un solo tifoso o pensare, anche per un solo momento, che il cuore amaranto si limiti a battere soltanto in una determinata zona, perché sarebbe veramente un errore gravissimo.
ENTI ED ISTITUZIONI-Percorso comune con enti ed istituzioni? Ribadisco che il club intende fare dei passi in avanti verso chiunque, per far toccare con mano le proprie ambizioni e la propria voglia di far rinnamorare la gente. Allo stesso tempo però, speriamo di non trovare dall’altra parte sordità o indifferenza. Sono sincero, ad oggi siamo forse l’unica piazza in Italia, dove regna indifferenza pressoché totale attorno ad un valore come la squadra di calcio. E’ così difficile, tanto per dirne una, fare come in tantissime altre città , serie C compresa, dove le associazioni di categoria acquistano 500 abbonamenti e li regalano alla gente? Mi auguro vivamente che questo distacco così marcato, quasi imbarazzante, finisca preso: attenzione, qui non si parla di riguardo verso la società , qui si parla di riguardo verso qualcosa di molto più profondo, per non dire di sacro, ovvero lo spirito identitario di un intero popolo.
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