La Vibonese viaggia con numeri da capogiro. Ieri la prima occasione fallita per effettuare il sorpasso ai danni del Troina. Ai microfoni di Reggionelpallone.it è intervenuto il tecnico dei rossoblù, Nevio Orlandi, vecchia conoscenza amaranto, per trattare diversi temi.
Sette vittorie e un pareggio nelle ultime otto, mezzo passo falso poi domenica scorsa sul campo dell’insidiosa Gelbison che vi ha bloccati sull’1 a 1. Poteva essere sorpasso…
“Beh si, c’è un po’ di rammarico per il nostro mancato sorpasso alla prima della classe perché fino a due minuti dalla fine la gara la stavamo vincendo noi. Era una partita che avremmo dovuto chiudere in anticipo con le tante occasioni che abbiamo avuto. Ci siamo complicati un la vita da soli essendo rimasti in 10 con l’espulsione di un nostro giocatore e queste sono situazioni che dobbiamo assolutamente cercare di evitare. Ma ormai è andata e non ci resta che pensare subito alla prossima…”
La prossima giornata appunto vi vedrà ospitare domenica al “Razza” il Messina, che è tutta un’ altra squadra rispetto a quella del girone d’andata. Se le dovessi chiedere un pronostico per questa sfida ?
“Non amo far pronostici perché penso lascino sempre il tempo che trovano. Quella di domenica sarà sicuramente una partita aperta ad ogni risultato contro una squadra che sta facendo molto bene in questa fase del girone di ritorno, avendo ritrovato i suoi equilibri e le sue ottime individualità . I risultati stanno parlando per loro. Basta tornare a domenica scorsa, dove il Messina è andato a raccogliere un punto pesante nel campo della capolista Troina. Dobbiamo essere equilibrati e sereni, cercando di sfruttare al meglio le occasioni che ci potranno capitare nel corso della partita. Se scendiamo in campo con la giusta mentalità e facciamo le cose con la giusta attenzione e concentrazione, questa squadra se la può giocare con chiunque.”
 Giochiamo un po’ con i numeri: miglior attacco del campionato con 45 gol fatti, terza miglior difesa con 19 gol subiti, la sua squadra non perde dalla sesta giornata di campionato con la Cittanovese in un rocambolesco 3-4 arrivato davanti ai vostri tifosi, tra l’altro rimasto poi l’unico ko casalingo della stagione. Poi il 17 novembre lei subentra a Campilongo e da lì ha avuto inizio una rimonta importante con la vetta distante adesso solamente un punto. La Vibonese di Orlandi non conosce la parola sconfitta. Su cosa ha lavorato maggiormente mister?
 “Aldilà di quello che era avvenuto precedentemente e di cui ben poco mi appartiene, vorrei ricordare che questa era una squadra costruita per una categoria superiore e poi invece le vicissitudini estive l’hanno portata a fare il campionato di serie D. Non è stata affatto una situazione semplice da gestire. La nostra è una squadra che punta molto sui giovani e che vanta tanti “under” di qualità all’interno della rosa. Il mio è un lavoro che parte dallo spogliatoio. Provo sempre a dar fiducia e autostima ai miei ragazzi e da lì poi ho ovviamente cercato di dare un equilibrio tattico alla squadra nelle due fasi di gioco, cercando di essere sempre razionali in campo, con uno schema di gioco con cui provo ad esaltare al meglio le qualità dei miei calciatori”.
Equilibrio in vetta con ben 4 squadre in 2 punti a sognare la C. Domenica, oltre a voi stessi, un occhio di riguardo cadrà ovviamente sullo scontro diretto fra Troina ed Igea Virtus. Dove può arrivare questa Vibonese ? I tifosi rossoblù possono sognare un pronto ritorno nel calcio professionistico?
 “Beh questo è l’augurio che faccio ai nostri tifosi, poi però si scende in campo e sono consapevole che il calcio è fatto di episodi che possono, soprattutto in un campionato così equilibrato come questo, risultare decisivi per il risultato finale. Molto dipenderà anche dagli scontri diretti che mancano da qui alla fine del campionato. Alla luce del calendario credo che la Nocerina parta un passo avanti rispetto alle altre 3 per via delle squadre sulla carta più agevoli che dovrà affrontare da qui alla fine.”
Chiudiamo andando a sfogliare il suo album dei ricordi mister. Aprile 2008, La Gazzetta del Sud le dedicava un’intervista dal titolo “Io, ex gelataio, salvo la Reggina”. Arrivarono 18 punti in 12 giornate e solamente un mesetto più tardi, esattamente l’11 maggio 2008, gli amaranto da lei allenati batterono l’Empoli per 2 a 0 al Granillo salvandosi addirittura con una giornata d’anticipo. Ci dica le emozioni che ha provato quel giorno ed un piccolo commento sull’attuale situazione della Reggina, fresca di 104 anni di storia. Scommetto la segua ancora con grande passione..
“Assolutamente sì, quello di 10 anni fa è stato un ricordo bellissimo che mi ha lasciato delle emozioni che porterò sempre dentro al mio cuore. All’epoca Foti mi dette questa opportunità di subentrare a Renzo Ulivieri, in un momento in cui la squadra aveva bisogno di uno scossone. Io di fede amaranto dal 1989, avendo fatto tutta la trafila giovanile ed essendo stato il vice allenatore di Bolchi e Colomba all’interno di questa società che era diventata la mia seconda casa, alla chiamata del presidente mi sono sentito subito parte in causa di questo progetto e non ho potuto tirarmi indietro. Così, da un giorno all’altro, mi ritrovai dal dover partire per l’Olanda alla panchina della Reggina. La situazione attuale mi rammarica perchè Reggio è una città dove all’epoca si parlava di calcio dal lunedì mattina dopo la partita alla domenica pomeriggio poco prima della partita. Adesso purtroppo si è spento un po’ questo entusiasmo. Non sono addentrato nella realtà di oggi, ma vedendola da fuori l’augurio che posso fare è quello di tornare al più presto quella squadra che ha fatto innamorare migliaia di persone. Per farlo però sono dell’idea che bisogna ripartire dal principio, senza saltare nessun passaggio. Quando la reggina salì in serie A non ci arrivò per caso, ma dietro vi era un lavoro di anni e anni nel settore giovanile, con una programmazione ben precisa, frutto di un lavoro fatto da persone e uomini di società competenti”.
Simone BellantoneÂ
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