Che il talento di quel ragazzo di soli 19 anni fosse cristallino, a Reggio Calabria se n’erano accorti un pò tutti. In pochi, forse nemmeno lui, avrebbero pensato che quella giovanissima ala, così elegante da meritarsi nel tempo l’appellativo di “Barone”, riuscisse nel tempo a vincere qualcosa come 6 scudetti, una Coppa Italia, una Coppa Uefa e soprattutto una Coppa del Mondo.
Franco Causio, assoluto protagonista con la maglia della Juventus e con quella della nazionale Italiana, durante il Primo Premio Oreste Granillo ha raccontato il suo anno in amaranto, datato 68/69.
<Quando sono arrivato a Reggio-racconta Causio, mostrando orgogliosamente una fotografia di quasi quarant’anni fa che lo ritrae con la maglia amaranto-, non sapevo neanche dove fosse la sede della Reggina. Arrivato a destinazione incontrati il Presidente Granillo, ma mi fece un’offerta troppo bassa per quelle che erano le mie aspettative. Fuori dalla sede, ad aspettarmi c’era Armando Segato (allenatore della Reggina proprio in quella stagione, ndr), il quale mi chiese com’era andato l’incontro. Io gli risposi che onestamente per me quella offerta era indecente, ed a quel punto entrò lui e sistemò subito le cose. Granillo era un personaggio straordinario, ed oltre a lui a Reggio ho conosciuto altre figure parimenti straordinarie, come Dolfin (direttore sportivo dell’epoca) e Franco Scoglio. Reggio è stata una tappa fondamentale per la mia carriera>.
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