E’ il doppio ex di Taranto e Reggina, che domani si affronteranno in un fondamentale scontro salvezza. Davide Dionigi ha lasciato un ottimo ricordo come calciatore in riva allo Stretto. Poi ha iniziato la carriera da allenatore partendo proprio da Taranto, e facendo molto bene, prima di tornare a Reggio ed esordire in panchina in cadetteria. Non molto fortunata quest’ultima parentesi, con l’esonero in favore di Pillon che poi condusse in salvo gli amaranto: “Molte cose – spiega Dionigi al collega Natalino Licordari di Gazzetta del Sud – non andarono per il verso giusto. L’avventura si chiuse prima e la Reggina si orientò verso Pillon. Ma il mio rapporto con la società e con la gente è sempre rimasto ottimo. Sono sicuro che un giorno tornerò. Non gioco più, è vero, ma Reggio fa parte del mio Dna”.
Sicuramente più bella ed emozionante l’esperienza da calciatore: “Ho avuto – si legge ancora – rapporti splendidi con tutti gli allenatori, da Guerini a Colomba e a Mazzarri. Ho sempre avvertito la loro fiducia e sentivo il calore del pubblico. Fu splendida la cavalcata che ci riportò in A nel 2002, ma anche l’annata 96-97 con il bottino personale di 24 reti in 37 gare, ce l’ho ancora ben presente. Ero arrivato in prestito da Milan, poi mi acquistò la Fiorentina, ma non potevo avere spazio perché davanti a me c’era un fenomeno come Batistuta”.
Ma domani, come detto, c’è la sfida tra le sue due ex squadre: “Difficile fare pronostici, ma il Taranto è una squadra in credito con la classifica e la Reggina sa che dovrà tirare fuori il meglio. Forse un pareggio potrebbe andar bene ad entrambe, ma quando ti giochi molto in uno scontro diretto è difficile pensare di adagiarsi”.
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