Quella sera li mio padre se l’era organizzata proprio come si deve: già due ore prima era davanti alla tv per vedere tutti i tg sportivi e non; l’attesa era spasmodica e tutti parlavano di questo evento. Argentina Italia era LA PARTITA e lui era già pronto: canottiera e pantaloncini comodi, bocchino per inserire le nazionali senza filtro e soprattutto.. la CRISTALLINA.
Si, la bibita di mio padre non era la birra, il vino ,la coca cola, la gassosa… era la CRISTALLINA… con tutte quelle … tutte quelle.bollicine…avrebbe detto Vasco. E dietro la preparazione di una bottiglia di cristallina c’era tutta la poesia del mondo: intanto la bottiglia…rigorosamente di vetro e poi, cosa FONDAMENTALE, la ricerca del tappo giusto, quello che si incastrava NATURALMENTE cu mussu ra buttigghia e non faceva passare, una volta chiuso ermeticamente, alcuno spiffero di…aria gassata.
Mio padre faceva tutte queste operazioni con l’attenzione di un primario che sta operando al cuore e con una freddezza degna del miglior rigorista del mondo; prendeva la bustina della polverina frizzantina bianca, la versava frettolosamente (ma con calma) dentro l’acqua e la chiudeva ERMETICAMENTE affinchè non sprigionasse nemmeno una piccola bollicina di… gas. Guai se l’incastro tra la gommina sopra il tappo e u mussu ra buttigghia non era completamente ADERENTE! E guai se un po di polverina bianca veniva fatta evaporare prima non chiudendo per tempo col tappo o cadeva al di fuori della bottiglia. Bisognava rifare tutto!
Si, era vietato…. VIETATISSIMO consentire perdite di alcun tipo (gas o polverina) durante la preparazione della preziosa bibita. Naturalmente guai a chi metteva le mani… Lui e solo lui era il “mastro” che preparava il tutto. Poi con cura accarezzava la bottiglia… la piegava lentamente e la riponeva… dopo qualche minuto faceva l’operazione inversa e la riprendeva muovendola lentamente dall’altra parte, per far sciogliere completamente la polverina ma il tutto senza movimenti bruschi…fino alla fine.
La cristallina a casa mia era questo. Poesia. E quel giorno mio padre, per l’evento importantissimo aveva fatto un esperimento nuovissimo: non più uno o due litri, ma aveva comprato per l’occasione un bottiglione in vetro di cinque litri. Argentina Italia meritava questo! Aveva preparato il tutto in un’ora e aveva messo in frigo l’intero buttigghiuni! “chista nda mbivimu durante la partita!”
Ma torniamo all’attesa per Argentina Italia.
Per mio padre alcune partite della nazionale non erano solamente… partite, lui ci vedeva un aspetto sociale, pensava si a Causio, Tardelli Scirea Rossi, ma pensava soprattutto a tutti quegli italiani che in Argentina ci lavoravano da anni, si a quelli che, lontani dagli affetti più cari si aspettavano da una partita di calcio, una specie di rivincita sui…. padroni di casa… amici argentini che da qualche tempo magari se li sfottevano dicendo…. “Qui comandiamo noi”. E si, quell’anno l’argentina era la squadra da battere. Fortissima e per giunta, giocando in casa diventava imbattibile. Quella sera noi avremmo dovuto giocarci il primo posto nel girone…scontro diretto a Buenos Aires: chi vince passa il turno e rimane qui, chi perde emigra a Rosario.
“Oggi i cacciamu ra casa” disse mio padre. “u Signuri mi ti senti” pensai io. Si, tifavo per l’Italia, ma soprattutto per lui, per vederlo felice.. Si emozionava quando la maglia azzurra giocava, gli si bagnavano gli occhi quando Causio dribblava, quando Scirea con eleganza ed educazione usciva palla al piede, insomma la nazionale…. ‘a sintiva assai… ed io mi emozionavo a vederlo… sempre con la coda dell’ occhio però… non volevo sapesse che mi emozionava più lui della nazionale. Mio padre. Persona semplicemente bella, umile, e sorridente. Sempre.
Inizia la partita. Tutta la famiglia intorno a un tavolo. “se teniamo il primo tempo… poi al secondo gli facciamo male…” dissi io. “Zitto chi chisti su forti” ribatteva mio padre, ma lo diceva solo per scongiurare il tutto e qualora noi avessimo perso, per non farmi illudere…ma l’Italia cresceva e la ..cristallina, ancora intatta, (cchiù stava e megghiu era) al centro del tavolo ad aspettare noi….
67’ minuto contropiede …Rossi… Antognoni….Bettega… Rossi… Bettega….. Bettega…. Bettega… gol… ha segnato Bettega!!!! GOOLLLLLL…. a casa mia (come in tutte le case degli italiani) è festa!!!!! Ha segnato l’Italia!!
Non ce la faccio DEVO ALZARMI DALLA SEDIA DEVO GRIDARE…. UNO DUE… VIA….. Batto fortissimo la gamba destra sotto il tavolo e….. sento mio padre che urla…. “ A CRISTALLINAAA!” Ebbene si… 5 litri di CRISTALLINA dentro il BOTTIGLIONE nuovissimo stanno adesso volando in quella cucina del terzo piano di via cassino 11. Invano cerchiamo di acchiapparla al volo, arriva a terra ed ESPLODE al contatto con il suolo!
Argentina 0-Italia 1
“Scusa papà lo so che non è la stessa cosa, ma stasera brindiamo con … spumante italiano!”. “Futtatindi figghiu, basta non mi ti cciuncasti!”.
Alfredo Auspici
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