Un’autentico fiume in piena. Mimmo Praticò è il primo a presentarsi in sala stampa dopo Reggina-Monopoli, ma il suo pensiero non è certo mirato allo 0-0 tra amaranto e biancoverdi. “Non entro sull’aspetto tecnico della gara- esordisce il Presidente- non è compito mio farlo. Sono molto rammaricato dalla polemica degli ultimi giorni. Ritengo che la società abbia sempre rispettato giornalisti e addetti ai lavori. Tutti sappiamo che la Reggina è un fenomeno sociale, è una realtà sociale. Ricordiamo da dove siamo partiti, cosa abbiamo fatto in questo anno e mezzo e i sacrifici per arrivare sino a qui. Cose che nessuno si immaginava”.
Il massimo dirigente, non fa nulla per nascondere il proprio malcontento. “Ovviamente non mi riferisco ai veri tifosi nè ai ragazzi della Curva, che ringrazio ancora una volta per il sostegno che ci danno sia in casa ed in trasferta. Mi sto rivolgendo a chi rema contro da un anno e mezzo. Invece di stare uniti, si continua a fare polemica sui social. Qualcuno ha scritto che la Reggina in risposta a Chisti Simu ha gettato benzina sul fuoco (chiaro il riferimento a ReggioNelPallone), ho letto di gente che su Facebook ha scritto: ‘Vergogna’. A noi vergogna? Vergogna di cosa? Questa società non ha nulla di cui vergognarsi, anzi, è orgogliosa di quanto sta facendo“.
Il tono si alza sempre di più, fino alla chiusura dell’intervento. “Stima e rispetto non ce li hanno regalati, li abbiamo guadagnati. Non è più possibile secondo me che, in questa città , nessuno si renda conto di ciò che si sta facendo. Si vuole questo? Bene, ne prenderemo atto. I calciatori della Reggina sono i migliori uomini del mondo per quanto mi riguarda, li difenderò a spada tratta. Personalmente, se non ci sarà rispetto, valuterò il da farsi. Sono pronto al confronto, costruttivo, con chiunque. Vengo anche da solo davanti a 800 persone, come ho fatto oggi passeggiando intorno allo stadio. La gente mi ha applaudito. Se certa gente vuole fare sempre polemica e creare danni a questa società , che si mettano a fare calcio loro o chi c’è dietro di loro“.
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