Non c’è stato alcun reato di bancarotta concordataria da parte di Lillo Foti, in merito al recente percorso che ha riguardato la Reggina Calcio. E’ quanto ha stabilito nella giornata di oggi la Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso degli avvocati Giuseppe Panuccio e Carlo Morace.
Un provvedimento senza rinvio, che annulla di fatto il sequestro delle quote di Reggina Calcio, Amaranto Service e Ares srl, disposto dalla Procura lo scorso 4 maggio (proprio in quel periodo, si aspettava la decisione finale da parte del Tribunale, sulla proposta di concordato avanzata dallo stesso Foti, per tenere in vita il club), con conseguente restituzione dei beni ai soggetti colpiti dal suddetto provvedimento.
Per la cronaca, ricordiamo che il sequestro della Reggina Calcio era stato preceduto dai sigilli apposti lo scorso febbraio al centro Sportivo Sant’Agata (in questo caso le motivazioni risiedevano nel “rischio di dissesto idrogeologico ed abusivismo edilizio”), dissequestrato nel mese di ottobre.
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