Reggina, G.Praticò: “Non ci sentiamo di passaggio, pensiamo al presente ma anche al futuro”

Il mercato, i progetti, il collettivo ed i singoli. Un intervento a trecentosessanta gradi quello di Giuseppe Praticò, ospite della puntata odierna di “Reggina in rete”, trasmissione prodotta da Immedia Live con la collaborazione di ReggioNelPallone, e condotta dall’amico e collega Michele Favano.

Il dirigente amaranto, figlio del Presidente, ha ribadito l’importanza assoluta di mantenere la Lega Pro, sottolineando che l’operato dell’attuale dirigenza non è certo circoscritto all’attuale campionato…

CORALLI E L’ABBRACCIO AL MISTER-Questa è una squadra tra le più giovani di tutta la Lega Pro, ci sta che possa avere dei cali di tensione. Questo è stato sempre un gruppo molto compatto, anche se ha avuto dei limiti a livello di mentalità ed approccio alle partite. L’abbraccio di Coralli a Zeman? Si sono scatenate troppe polemiche per la vicenda Varese, ma la Reggina non ha mai pensato di privarsi del suo capitano ed il capitano non ha mai pensato di andar via da Reggio. Accordo già trovato col Varese? Non vedo che tipo di accordo potesse aver trovato, visto che fino a giugno è sotto contratto con la Reggina. Ciccio si trova benissimo a Reggio, si è creato delle amicizie vere anche all’interno della squadra. 

LINEA VERDE, MA NON TROPPO…Aggregare elementi delle giovanili alla prima squadra? Questa è già una squadra imbottita di giovani, ai quali a turno si sono aggregati Baccillieri ed Isabella. E’ chiaro che quando lotti per la salvezza non buoi buttare nella mischia dei giovani, perché rischi sia di bruciarli che di non ottenere il risultato sperato. Vorrei sottolineare la prestazione eccezionale di Carpentieri contro l’Akragas, anche Knudsen ha giocato un’ottima partita. In questa squadra ci sono ragazzi di qualità e di prospettiva.

IL MERCATO-Da quello che si apprende, anche dalle cronache, è un mercato difficilissimo. Per un calciatore spostarsi per tre mesi non è cosa semplice, bisogna studiarlo così come sta facendo da tempo il direttore, per poi piazzare il colpo al momento giusto. Mercato bloccato dalle cessioni di Oggiano e De Bode? Assolutamente no, così come non era bloccato dall’aumento di capitale. Questa società ha tutto l’interesse a mantenere la categoria, l’obiettivo è la salvezza e dobbiamo fare di tutto per mantenerla.Certo, se devo prendere tre calciatori, giusto per fare un esempio, cedendo Oggiano e De Bode posso prenderli, altrimenti magari ne prendo uno, ma a quel punto rivaluto la posizione di Oggiano e De Bode, e mi ritrovo con un attaccante esterno ed un difensore centrale in rosa. In ogni caso, credo che sia chiaro ed evidente che tutti e due troveranno una sistemazione…

OGGIANO E SALA- Fabio secondo me è un ragazzo dai mezzi tecnici molto interessanti, ed ha avuto dodici partite per dimostrare le proprie qualità; se però dopo dodici partite hai fatto un solo gol, tra l’altro su rigore, è ovvio che certi dati aprono a qualche riflessione. In merito all’esclusione, diciamo che abbiamo dato spazio ad altre persone per dargli anche più stimoli, e mi sembra che così è stato…

No, non abbiamo mai preso in considerazione l’idea di un cambio di portiere, anche perché abbiamo un portiere molto forte. E’ un ragazzo che non giocava con molta frequenza, qualche errore è dovuto anche alle poche gare che ha fatto nell’ultimo anno e mezzo. Non bisogna dimenticare quanti punti ha portato e quante parate importanti ha fatto. Sala è uno dei portieri più forti del girone, fermo restando che se ricevi dieci tiri in porta ad ogni partita prima o poi lo prendi il gol.

DA MESSINA A CATANIA…Era prevedibile che non avrebbero ridotto la squalifica di Bangu, credo che la punizione sia esagerata e credo anche che riguardo le sanzioni siamo stati penalizzati oltremodo, fermo restando che il risultato non si discute neanche. Come sostituire Kosnic a Catania? Al momento l’ipotesi più accreditata è quella di Cucinotti, che quando è stato impiegato ha dimostrato di buttare il cuore oltre l’ostacolo. L’alternativa sarebbe Lo, ma è una partita troppo delicata per fare esordire un giovane. Giocatori poco utilizzati? Ci sono giocatori che devono dimostrare di essere pronti, visto che il campionato della Reggina è un campionato di sofferenza, altrimenti il mister non li utilizzerà. 

SGUARDO AL FUTURO-Come in tutte le attività, anche nella Reggina c’è bisogno di finanza per andare avanti, quindi attraverso l’aumento di capitale si è inteso dare continuità al progetto, anche per garantire la puntualità nei pagamenti. Questa società non si sente di passaggio, questa società c’è e ci sarà: anche dal punto di vista tecnico l’aver puntato sui giovani dimostra il voler pensare al futuro, anche se dal risultato di questa stagione passa anche il futuro. 

LE CONDIZIONI DEL GRANILLO-Sabato il terreno di gioco era brutto dal punto di vista visivo, ma venerdì abbiamo fatto la partita della legalità ed era abbastanza giocabile. Si è partiti in ritardo con la manutenzione dello stadio, il Comune sta facendo il massimo ed a breve partiranno i lavori sia di manutenzione ordinaria che straordinaria. 

INCEDIBILI…Si è letto in lungo e in largo dell’interessamento di società di categoria superiore ad alcuni nostri elementi, ma non lo abbiamo preso in considerazione. Sicuramente ci avrebbe fatto comodo, perché avrebbe portato i soci a spendere di meno, ma ripeto, questa società non si sente di passaggio, bisogna gettare le basi per un futuro che passa anche attraverso la valorizzazione di alcuni calciatori.  Un ritorno in amaranto di Barillà? Sono sicuro che se ci fosse da sposare la causa Reggina Nino verrebbe subito, ma la sua carriera gli impone di continuare a giocare nella categoria che gli compete. 

CALO DI PRESENZE-Prendiamo atto del calo spettatori rispetto alle prime giornate. E’ la squadra che deve tirare il tifoso allo stadio. Ad ogni società farebbe piacere di avere lo stadio sempre più pieno, in modo tale che i calciatori ricevano quel sostegno che spesso ti aiuta ad avere la meglio sull’avversario, e la promozione che abbiamo fatto nella scorsa partita ne è una testimonianza. Bisogna fare i conti con la realtà, c’è il tifoso che ti segue a prescindere anche in trasferta e quello che ha bisogno di entusiasmo. Bisogna andare avanti attraverso i risultati, e cercare di essere il più possibile magari nell’ultima partita, con la Paganese…

LA NECESSITA’ DI PROGRAMMARE-I soci hanno profuso un impegno economico sostanzioso, ma oggi tutte le squadre di Lega Pro sono in affanno, compreso magari chi lotta per la promozione. Se  riusciamo a salvare la categoria si può vivere meglio in vista della prossima stagione, nel senso che si potrà programmare senza fretta, cosa che non abbiamo potuto fare in queste due stagioni. In alcuni casi siamo stati costretti a prendere decisioni da un secondo all’altro, e questo ti porta a spendere soldi in più: parliamo del ritiro, del fondo perduto, dell’aver avuto il centro sportivo solo ad ottobre o dell’aver dovuto costruire la squadra ad agosto. In dodici mesi abbiamo speso 500mila euro a fondo perduto, per regalare un sogno quantomeno agli appassionati di calcio..