Ventotto giorni di passione, senza voli pindarici ma con un dato oggettivo: la Reggina va rinforzata. Domani, martedì 3 gennaio, aprirà ufficialmente il calciomercato invernale, che chiuderà i battenti il 31 dello stesso mese, alle ore 23.
Dal derby dello Stretto, si attendevano risposte anche in tal senso: perché se la Reggina ammirata fino ad ottobre necessitava solo di qualche ritocco, il rendimento degli ultimi mesi rende necessario un intervento decisamente più corposo. Limiti strutturali e di età , si sono tristemente mescolati con fragilità emotive lampanti e l’incapacità di “stare sul pezzo” per tutti e 90 i minuti. Il resto, lo fanno i numeri, che nel calcio rivestono sempre il ruolo di giudice inappellabile: attacco tra i più asfittici del girone, difesa tra le più battute (solo Monopoli e Melfi, hanno subito più gol degli amaranto). Per farla breve, servono elementi già collaudati per la categoria, che oltre ad alzare il tasso qualitativo dell’organico, diano un contributo importante anche in termini di carattere.
Prima delle entrate tuttavia, bisognerà dar vita ad un lavoro importante a livello di uscite. Ad oggi, la prima squadra della Reggina ha un organico di 27 elementi: un numero che va decisamente ridotto, prima ancora di concludere qualsiasi operazione alla voce “nuovi arrivi”. In tale ottica, l’elenco è davvero lungo, partendo dai “separati in casa” De Bode ed Oggiano, ai tanti ragazzi che non hanno trovato spazio. Facendo un rapido conteggio, sono almeno sette i giocatori in lista di partenza.
Sfoltire e rinforzare. Proprio come ad agosto, il dg Martino è chiamato ad un lavoro che necessita di tempi ristretti e mosse che devono portare a risultati immediati. In mezzo, il budget societario. Perché se è vero come è vero che il Presidente Praticò ha più volte ribadito che “il direttore ha carta bianca“, bisogna anche vedere quali sono le cifre che caratterizzeranno tale carta. Il diktat dirigenziale, anche in questo caso, non lascia spazio a troppe interpretazioni: fare il possibile, tenendo conto che l’imperativo resta sempre quello di pagare con regolarità i calciatori ed arrivare a giugno senza penalizzazioni. A proposito di fattori da tenere in conto, lo stesso Praticò, nel suo ultimo intervento a Tutti Figli di Pianca, rispondendo a precisa domanda ha asserito che “l’aumento di capitale, a cui il 49 per cento della società è chiamata entro il 15 gennaio, prevede anche eventuali interventi sul mercato“. I nodi da sciogliere dunque, restano molteplici.
Giusto per tornare all’oggettività di cui sopra, sono sotto gli occhi di tutti le troppe amnesie difensive e la mancanza di un esterno destro d’attacco che garantisca continuità di prestazioni e supporto alla manovra. Dopo la “bocciatura” di Oggiano, nel suddetto ruolo Zeman le ha davvero provate tutte: da Tripicchio a Carpentieri, passando per Tommasone e per lo spostamento di Porcino da una zona all’altra del campo. A dispetto dello strepitoso debutto di Tripicchio, autore di un’ottima prova e di uno straordinario gol col Taranto, il risultato, non è stato certo confortante. Di sicuro, servono elementi già collaudati per la categoria, che oltre ad alzare il tasso qualitativo dell’organico, diano un contributo importantissimo anche in termini di carattere.
Giorni di profonda riflessione, nelle fila amaranto. Tra confronti e risposte urgenti da trovare all’interno. Ad oggi, la sensazione è che per un motivo o per un altro in questa squadra gli “intoccabili” non arrivino a comporre le dita di una mano. Fermo restando che ci indosserà ancora la casacca amaranto, così come ha detto Zeman, sarà chiamato a dare molto di più rispetto a quanto dato dal Matera in poi…
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