La consapevolezza di affrontare una sfida importantissima, si fonde con la saggezza di chi appuntamenti di questo tipo ne ha già affrontati a bizzeffe, nell’arco di una carriera ultra-trentennale. Perché Messina-Reggina non è una partita come le altre, ma non bisogna caricarla oltre il dovuto. Parole e musica di Gabriele Martino, intervenuto ai microfoni di Rnp alla viglia del derby dello Stretto.
“Sappiamo quanto conti questa partita per i nostri tifosi-dichiara il dg degli amaranto-, e sappiamo che anche in termini di classifica andremo ad affrontare una tappa importante del nostro cammino, in quanto, dati alla mano, si tratta di una sfida-salvezza. Premesso ciò, e fermo restando che fare bene in un derby ti dà ulteriore slancio e convinzione nei tuoi mezzi, quella di domani non va considerata come una gara decisiva, nè per l’una nè per l’altra compagine: sarebbe quantomeno azzardato pensare ciò, con altre diciassette partite da giocare. Noi che gravitiamo in questo mondo da parecchio, abbiamo il dovere di tenere sempre alta l’attenzione, ma allo stesso tempo di non scadere nell’esasperazione: in tale ottica, mi auguro che Messina-Reggina regali una pagina di sport, senza travalicare i limiti del sano agonismo e di una posta in palio che sarà comunque alta su entrambi i fronti“.
Amaranto pronti a dare tutto dal primo all’ultimo minuto, di questo Martino ne è convinto. “Mi guardo bene dal fare pronostici-prosegue-, ma sono certo che i ragazzi onoreranno sia il derby che la nostra gloriosa maglia. Faremo di tutto per dare continuità alla vittoria contro il Fondi, sperando di regalare una gioia ai nostri tifosi, i quali purtroppo non potranno seguirci al San Filippo. Questa società ha rilanciato il calcio a Reggio con il desiderio di creare un grande feeling con la propria gente, mi auguro che ritorni l’entusiasmo delle prime giornate”.
Dal derby dello Stretto, si possono trarre risposte importanti anche in chiave mercato? “Non è certo questo il momento di pensare al mercato, la priorità adesso consiste nel dare convinzione e serenità ad un gruppo giovanissimo, che di sicuro ha incontrato un momento di difficoltà , ma che gode della nostra fiducia. Io capisco il tifoso, che spesso e volentieri si esprime sull’onda emotiva dei risultati, ma il mio compito è quello di ragionare a trecentosessanta gradi, senza mai perdere di vista la progettualità . Prima ancora che il mercato o eventuali acquisti- conclude- in realtà come la nostra a fare la differenza  devono essere l’unione di intenti e la compattezza di tutto l’ambiente”.
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