Un ko che lascia l’amaro in bocca, per una squadra che non ha voluto accontentarsi dopo aver raddrizzato la gara. Mister Pochesci commenta così la prestazione offerta dai suoi al Granillo “La mia squadra dopo che ha fatto il gol si è accesa, la Reggina andava eclissandosi: abbiamo perso una palla stupida in mezzo al campo, gestita male e difesa ancora peggio, subendo il 2-1. I nostri avversari hanno giocato di rimessa, sfruttando le corsie esterne e producendo una gran mole di traversoni”.
Un tempo a testa e qualche rimpianto di troppo, ma il tecnico rossoblù evidenzia i meriti altrui. ” Nel primo tempo devo dire che ho visto giocare meglio gli amaranto. Nei secondi quarantacinque minuti sono venuti fuori i miei veri ragazzi. Prima di questa partita eravamo settimi, adesso siamo decimi: il nostro obiettivo è di avere un comportamento idoneo al gioco del calcio, cercando di vincere e migliorarci in modo corretto. Quando perdiamo ci dispiace, la quinta sconfitta contro una squadra che a livello di gioco e di cuore ha messo davvero tanto. Noi non siamo scesi in campo e non riuscivamo, per merito loro anche, a mettere due passaggi di fila. Non nego che ho pensato di vincerla sul pari. Avremmo voluto fare un regalo al patron che era venuto a trovarci per la prima volta a Fondi”.
In coda, un’autentica lezione di stile: niente alibi per quanto successo la scorsa notte, l’episodio del pullman passa decisamente in secondo piano. “Il pullman? Sono stupidaggini di due-tre ragazzi, non ha nulla a che fare con il calcio. Evidentemente oggi non ci sono più le famiglie dietro i giovani, non voglio venga messo in risalto questo avvenimento perchè scredita una città come Reggio ed un presidente, Mimmo Praticò, che si sente responsabile nonostante lui abbia ben poco a che fare. Se mi attaccassi a queste cose, sarei un poveraccio. Ho apprezzato il pubblico amaranto che con una squadra ultima in classifica non ha smesso per un istante di incitare i loro ragazzi. Oggi ha vinto la Reggina- ha concluso l’allenatore laziale- e lo ha meritato, è stata più forte“.
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