Corsa, grinta e sacrificio. Queste le parole che ben si adattano alla compagine roccellese, in grado di fermare al fotofinish la capolista Igea Virtus. Una squadra, quella allenata da Galati, che è molto cambiata rispetto al deludente inizio di stagione e che è riuscita, dopo il rocambolesco 0-2 rimediato contro il Gela nei minuti finali, a far imporre la legge del “Muscolo” a quelle che, molto probabilmente, sono le due maggiori pretendenti per il salto di categoria: i giallorossi di Barcellona e la Cavese.
C’è da sottolineare, comunque, come l’attuale capolista abbia creato molte più occasioni da gol rispetto alla formazione di Longo, sfiorando ripetutamente prima il vantaggio (palo di Pitarresi a fine primo tempo) e successivamente il raddoppio (rete annullata a Dall’Oglio per sospetta di posizione di offside). All’Igea è mancata soprattutto l’esperienza nel non concedere sia quegli spazi al Roccella nel primo tempo, in cui La Piana, Laaribi, ma anche Franco, quest’ultimo calato nella ripresa, hanno costantemente messo in difficoltà Dalia e compagni, ma anche quella punizione fatale a pochi secondi dal termine, nata da una leggerezza della retroguardia siciliana.
La Serie D, da un paio di anni, insegna come nulla sia scontato, in un campionato in cui anche le gare che sulla carta appaiono molto più semplici rispetto ad altre, in realtà , racchiudono parecchie insidie.
A tal proposito, Galati sa che bisognerà affrontare con un preciso appeal la trasferta a Santa Maria Capua Vetere, contro il Gladiator: i campani vengono dalla sconfitta nel derby contro la Cavese e da ben 5 gare senza vittoria. Sarà necessario quindi non sottovalutare una squadra attualmente in un momento no, ma con una precisa identità di gioco.
L’obiettivo per entrambe le squadre sarà quello di racimolare punti fondamentali per la corsa salvezza e di chiudere l’anno, nonché il girone d’andata, con altri punti in cassaforte.
Giovanni Lupis
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