Non solo Miguel Maza. Il secondo ex della Reggina attualmente al Foggia è un altro calciatore molto talentuoso, tecnico e con lo stesso ruolo dello spagnolo seppur i due siano strutturati diversamente dal punto di vista fisico.
L’etichetta affibiata a Vincenzino Sarno, sin dalla tenera età , lo ha ostacolato forse oltremodo nel prosieguo della sua carriera: a 11 anni, nel ’99, il passaggio al Torino per 120 milioni di lire e il soprannome di “piccolo Maradona“. La realtà ben presto gli mise davanti altri scenari ma la Reggina, nel gennaio 2011, decise di credere in lui: l’undici di Atzori viaggiava spedito nelle zone alte in Serie B ma nel mercato di riparazione fu ceduto Missiroli al Cagliari; arrivò così il classe ’88 dalla Pro Patria.
Non tantissime le apparizioni, in quei sei mesi, del fantasista campano anche a causa di leggeri problemi fisici. Ma di lui si ricorda soprattutto il grande impatto, purtroppo poi vano, con la gara di ritorno dei playoff a Novara. Sarno crea scompiglio nella difesa locale, è lui a propiziare la rete del momentaneo 1-2 di Bonazzoli. Per lui sembrava potesse essere, quella successiva, la stagione della consacrazione. Ma nel primo scorcio di stagione il campo lo vide poco e così a gennaio passò alla Virtus Lanciano.
Dopo aver contribuito alla promozione in B dei rossoneri, il ritorno in Calabria nel giugno 2012 e una nuova possibilità : in panchina c’è Dionigi, Sarno inizialmente gioca con continuità e mette a segno anche la sua prima (ed unica) rete in amaranto nel successo casalingo contro l’Ascoli. Poi il 3-5-2 (che lo penalizza), la mancata cessione, l’arrivo di Di Michele e un campo visto sempre meno.
Nel luglio 2013 lo svincolo dalla società amaranto e le successive esperienze con Virtus Entella e Foggia. E’ uno dei calciatori più rappresentativi della compagine rossonera come dimostrano le 18 reti in 49 presenze in quasi due anni e mezzo.
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