Torna, a distanza di poco, il derby più sentito della provincia di Reggio Calabria. Locri-Siderno non è una sfida banale, mai. Per tutto ciò che precede il giorno della gara e per tutto quanto porta con sé anche dopo la stessa. Tradizione e storia che vogliamo riproporre qui, andando a riprendere un nostro articolo di circa un anno fa in merito alla storia del tifo amaranto.
COME TUTTO EBBE INIZIO- Per risalire alle origini del movimento Ultras locrese, bisogna andare a ritroso nel tempo, fino agli anni ’80. Stando alle cronache, il primo striscione fu quello dei Warriors, seguito negli anni da altri gruppi come Erotik Group, Vecchia Guardia, Falange e Gioventù Amaranto. I primi fumogeni, i primi tamburi, i primi cori, le trasferte. Il tutto, reso ancora più ‘fragoroso’ e passionale dal calore di una tifoseria da sempre attaccatissima ai colori amaranto, che già in quei periodi riempiva i gradoni del Comunale. Per far comprendere il rapporto viscerale tra l’A.C. Locri ed i locresi, va citato un passaggio di un articolo pubblicato dalla rivista Punto D’Impatto, nel giugno del 2009. “La malattia del tifo non ci abbandonava neanche in Chiesa- scrive un Ultras amaranto, all’epoca poco più che bambino- tanto che la notte di Natale alcuni di noi furono allontanati dal gruppo scout perchè nel momento più solenne della messa il canto ‘è Natale, non si soffre più’, fu riadattato in ‘è Natale, anche in Curva Sud’. Pazzi, insoscienti, malati: questo eravamo…“.
QUEI FAVOLOSI ANNI ’90...E’ il 1992, il Locri ha appena subito una retrocessione ed il morale dei suoi tifosi è ai minimi storici. Proprio in quell’anno, anche per dare una scossa all’ambiente, un gruppo di giovanissimi (molti di loro non hanno neanche compiuto la maggiore età ), decide di fondare i Pessimi Elementi. E’ l’inizio di una scalata vertiginosa, che va di pari passo con quella della squadra: gli amaranto infatti, nel corso degli anni arrivano a sfiorare una storica promozione in C2, sfumata nel 1997 all’ultima giornata causa di un ‘chiacchieratissimo’ 0-0 casalingo col Crotone, giocatosi a Locri di fronte a 5.000 spettatori. I Pessimi Elementi portano uno stile ed un’originalità degni delle piazze del calcio professionistico, il loro settore è un muro umano. Anche fuori dalle mura amiche, si registrano picchi vertiginosi, basti pensare che per l’andata della finale di Coppa Italia d’Eccellenza edizione 95/96, a Borgo San Lorenzo (provincia di Firenze), arrivano più di 1.000 locresi. Un autentico boom, colorato d’amaranto…
LO STOP- Un calcio che ormai sembra distaccarsi inesorabilmente dal popolo, ma soprattutto le disavventure societarie, verso la metà degli anni ‘2000 portano ad un evidente distacco. Il Locri scivola sempre più giù, fino alla Prima Categoria, il termine progetto sembra un’utopia, i colori amaranto conoscono la deriva. Una realtà inaccettabile per i supporters jonici (passati dalla dicitira Pessimi Elementi a quella Ultras 1992) che tranne in alcune sporadiche occasioni finiscono col disertare ogni partita e ripongono i loro vessilli. Nell’estate del 2013, l’Ac Locri finisce addirittura nel dimenticatoio, non iscrivendosi ad alcun campionato dilettantistico.
LA RINASCITA- Ad un anno dalla scomparsa, un nuovo gruppo di dirigenti, animati dal grande entusiasmo nonchè da importanti ambizioni, decide di far rinascere il calcio a Locri. Il ritorno dei colori amaranto, è seguito da quello in grande stile degli Ultras. Da una parte i più giovani, riunitisi sotto il nome Nuova Guardia, dall’altra coloro i quali hanno scritto pagine memorabili negli anni ’90. Un connubio vincente, un amore che riesplode a suon di colori e spettacolo. Come per magia, il popolo locrese torna quello dei tempi d’oro: Comunale pieno in ogni gara interna, un minimo di 300 persone al seguito di Iervasi e compagni quando si gioca fuori casa. Numeri da far girare la testa, considerando che si parla pur sempre di un campionato di Promozione.
AMICI E NEMICI- Nato nel 1996, il gemellaggio con i ragazzi di Angri sta per diventare ventennale. Una autentica fratellanza, che va ben oltre la semplice partita di calcio. Sempre a quel periodo, risale il fortissimo legame con la tifoseria reggina (Cucn in particolare) , anch’esso tutt’ora esistente. Sia nell’uno che nell’altro caso, la differenza di categorie e campionati non ha impedito continue “visite”, a testimoniare che certi rapporti non conoscono tempo nè mode. Sull’altro fronte, spiccano gli “eterni rivali” di Siderno, ma anche con lametini e rossanesi non corre decisamente buon sangue. Nell’elenco dei nemici figura pure Cirò, non fosse altro per l’autetica guerrigilia scatenatasi in casa dei crotonesi nella stagione 95/96, che portò ad arresti e diffide sulla sponda locrese (gravi incidenti, si verificarono anche nella gara di ritorno, nonostante l’assenza ospite).
IL DERBY COL SIDERNO- Due realtà divise da una manciata di chilometri, ma soprattutto da una rivalità accesissima, che risale davvero alla ‘notte dei tempi’. Serie D, Eccellenza, Promozione, Prima Categoria: il derby si è giocato praticamente in tutti i campionati dilettantistici, regalando sempre spettacoli mozzafiato ed una partecipazione da categorie superiori. Tra le giornate da portare nell’album dei ricordi, sicuramente quella che vide la Tribuna del Comunale coperta da un immenso sipario raffigurante i simboli locresi e contenente la scritta ‘Magna Grecia’. “Forse è stata la coreografia più bella di sempre“, sussurrano gli Ultras amaranto. Indimenticabile anche il derby giocato a Siderno nel ’96, che vide un Locri lanciatissimo verso la promozione in D vincere col punteggio di 3-2, all’insegna di una festa protrattasi fino a tarda sera. In vista di domenica la ‘febbre amaranto’ è già altissima,ed al Raciti dovrebbero arrivare un migliaio di supporters ospiti.
*Tratto da Reggionelpallone del 13 novembre 2015
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