La situazione della Reggina non è certo come più di un mese fa. Ma il pari contro il Taranto, per come arrivato, può anche rappresentare una “scossa” psicologica. E’ critica, invece, quella riguardante il suo prossimo avversario: il Catanzaro.
“Nove sconfitte in campionato: il Catanzaro si avvicina pericolosamente alla doppia cifra, sempre più ultimo, sempre più distante dalla zona che vale la salvezza diretta, lontana cinque punti. Poco importa che a Foggia i giallorossi abbiano ceduto con l’onore delle armi, almeno in termini di risultato. Fra l’1-0 dello “Zaccheria” e il terno rimediato a Lecce due mesi fa, o il poker incassato a Matera trenta giorni dopo, cambia poco: la classifica continua a far piangere nonostante l’impronta tattica più razionale e accorta impressa da Zavettieri, il successo manca da troppo tempo (9 ottobre, 3-1 sul Taranto) e il nuovo tecnico è ancora alla ricerca del suo primo acuto dopo 5 panchine”. Questa un’analisi abbastanza evidente, messa in luce dal collega di Gazzetta del Sud Andrea Celia Magno.
“In Puglia – si legge ancora – una squadra in piena emergenza e con una difesa messa insieme raschiando il fondo del barile e attingendo dalla Berretti (Imperiale) ha fatto ciò che ha potuto, intasando gli spazi centrali con il 5-3-2, undici uomini dietro la linea del pallone e una prestazione interamente votata al sacrificio. Non è bastato. Certo, il calendario ha avuto il suo peso soprattutto negli ultimi tre turni, presentando di fila Juve Stabia, Catania e Foggia, e le squalifiche e gli infortuni, che hanno privato il Catanzaro di otto giocatori (anche Roselli avrebbe accusato problemi fisici, come ha sottolineato il coach dopo la gara), hanno fatto il resto“.
Ma adesso c’è il derby, appunto, contro Kosnic e compagni: “Gli alibi non servono a nulla – prosegue il giornalista – e sono ampiamente terminati: domenica, nel derby interno con la Reggina, è obbligatorio vincere per non rischiare di aumentare il divario dalla penultima (il Melfi, impegnato in casa con il Monopoli), vedere scappare proprio gli amaranto (che hanno appena tre punti in più e non vincono anche loro dal 9 ottobre), e in definitiva calpestare ogni piccola speranza di rimonta salvezza”.
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