Anche quando si trova un pari allo scadere, il rammarico per non aver vinto ci può stare. Quando la reazione c’è, si prova con tutte le forze a trovare la rete ma amnesie difensive, un po’ di sfortuna e una decisione arbitrale dubbia nel finale aumentano appunto il rimpianto.
“Pari e patta tra Reggina e Taranto – si legge nell’articolo del Quotidiano a firma Rino Tebala – in una serata incandescente con due gol per parte, alcuni rigori reclamati dalla Reggina e un arbitro che, intanto, merita un bel quattro in pagella“.
La cronaca. “La fase di studio dura a lungo, le due squadre non tirano in porta per almeno un quarto d’ora. De Giorgi, però, rompe gli indugi al sedicesimo: avanza indisturbato, converge verso il centro e lascia partire un fendente di sinistro che batte Sala. Taranto in vantaggio, Granillo ammutolito. La Reggina reagisce senza convinzione, ci provano Coralli e Tripicchio ma allo scadere della prima frazione ecco il miracolo: il giovane esterno, all’esordio, si inventa un sinistro teso, straordinariamente preciso, da oltre trenta metri. Il pallone si insacca sotto l’incrocio, il Granillo esplode”.
“La ripresa si apre con la Reggina in attacco. Gli amaranto acquisiscono fiducia con il passare dei minuti, ma a metà secondo tempo arriva un’altra doccia fredda: Bollino pesca in area Paolucci che tutto solo sulla destra infila Sala. Sugli spalti cala di nuovo il silenzio ma Botta, ancora nel recupero, ispira Porcino che dà a Coralli per il definitivo 2-2. Un minuto dopo l’arbitro non concede il rigore che scatena le proteste”.
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