Umori diversi in casa Gela dopo il successo di Roccella, con Infantino soddisfatto di questo superbo avvio di stagione della propria squadra (19 punti in 11 gare).
“Stiamo affrontando questo campionato con grande umiltà e con la consapevolezza che dobbiamo dare tutti il massimo. Credo che l’umiltà , la corsa e il gruppo facciano la differenza in questo campionato”.
In merito agli obiettivi del Gela, l’ex allenatore della Leonfortese ha aggiunto: “L’obiettivo è quello domenicale, quello, cioè, di fare il massimo tutte le domeniche. Ci siamo promessi di dare tutto e questo è anche il nostro slogan. I risultati vengono di conseguenza, basta che ognuno dia il suo contributo al 100%. Partite facili in questo campionato non esistono e, come diceva mio padre, la scala va salita gradino dopo gradino. Da domani penseremo alla gara contro l’Aversa Normanna, senza farci impensierire dalle altre partite successive”.
“Credo che questo sia un campionato abbastanza ambiguo, ma lo è sempre stato. Inganna molto, perchè ho visto squadre che nel girone d’andata erano prime e poi sono retrocesse. Per questo bisogna lavorare, senza presunzione, perchè quando una squadra perde l’umiltà è mezza retrocessa in questo torneo”.
In virtù della gara, Infantino ha affermato: “Sono contento della prova dei miei ragazzi, anche perchè affrontavamo una squadra che milita da tre anni in questa categoria ed è allenata da un mister che stimo molto. Non credo che il Roccella meriti questa classifica, ma le partenze purtroppo sono così, perchè ti condizionano la prima parte del campionato. Secondo me il Roccella, a fine campionato, lascerà tante squadre sotto, conoscendo l’ottimo lavoro svolto dal mio collega”.
Un campionato molto ambiguo, ma in cui è possibile rintracciare delle squadre favorite per la vittoria: “La Sicula Leonzio, la Cavese, la Turris, l’Igea Virtus, ma anche il Gladiator, sono tutte squadre che hanno qualcosina in più degli altri, costruite per degli obiettivi importanti. Questi campionati però non si fanno solo di nomi o di soldi, ma di gente che corre e che lotta nel campo ed io preferisco quelli che vogliono fare, piuttosto che quelli che hanno già fatto”.
Giovanni Lupis
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