L’ufficialità del ripescaggio, una lotta contro il tempo per allestire una squadra degna della terza serie e trovare una guida tecnica che potesse ridare entusiasmo e al tempo stesso un’identità ai nuovi arrivati: mettiamoci un calendario che, a primo impatto, sembrava davvero volesse metterci con le spalle al muro ed il gioco è fatto.
Lo si ridefinì il ciclo terribile, tant’è che la Reggina, nelle prime dieci giornate, aveva incontrato compagini che sostano nella parte alta della classifica, eccezion fatta per Messina, Akragas ed il Catania (che per storia e tasso tecnico lo vogliamo comunque inquadrare tra le big di questo girone C).
Arrivarono ben undici punti che, al netto di come poi le gare si sono sviluppate, sono forse troppa poca cosa. La squadra giocava bene, divertiva e metteva in seria difficoltà gli avversari che, prendi Cosenza e Catania, erano costrette a difendere e ripartire.
Dopo il tonfo al “Granillo” contro il Matera, sembrava dovesse ritornare la luce: Vibonese, Siracusa e Melfi rappresentava un trittico di appuntamenti da non mancare. E invece alle scarse prestazioni si aggiunge lo zero alla casella “punti raccolti”. La classifica comincia a chiedere risultati, ma siamo sicuri che il “ciclo terribile” non sia questo? A Melfi per cercare le risposte a tanti quesiti, con la speranza di tornare al più presto a respirare…
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