Risalire la china per ritrovare tutto ciò che è andato perso in queste ultime settimane. La Reggina ha bisogno, appunto, di ritrovarsi e di ritrovare alcuni punti fermi per non disseminare quanto costruito finora. E’ più o meno l’analisi odierna di Gazzetta del Sud nell’articolo a firma Cristofaro Zuccalà .
Che parte però con una premessa: “La Reggina – si legge – ha notevoli limiti strutturali, a causa delle note ‘traversie’ temporali connesse al ripescaggio. Contestualmente il trainer Karel Zeman denota, ad un’osservazione esterna, difficoltà nel ricercare soluzioni funzionali nei tre reparti. Idonee, cioè, a far superare la crisi. Inutile nascondersi, quest’ultima è innegabile, poiché scaturita da tre sconfitte. Ed è pericolosa”.
Poi il giornalista di Gazzetta analizza il prossimo avversario, evidenziando come urga un cambio di atteggiamento contro un avversario che non può essere considerato ‘inferiore’: “Gli amaranto sono attesi da una trasferta sulla carta agevole. Non affrontarla con la giusta mentalità e la consapevolezza di poter vincere (si legga: sottovalutazione degli avversari e approccio sbagliato) nei fatti decreterebbe, malauguratamente, un punto di svolta tecnico. Il Melfi di Bitetto è il fanalino di coda di un treno che viaggia a più velocità , rispecchiando fedelmente il timbro della categoria quanto allo ‘spettacolo’ offerto sui vari campi. I lucani sono lontani dalla quota sicurezza. Un antagonista con un minimo di personalità , benché nel calcio i pronostici siano fatti per essere smentiti, dovrebbe farne strame. Se la Reggina domenica vincesse accrescerebbe la propria autostima, darebbe un calcio al black-out, farebbe migliorare il clima attorno a sé”.
“Contro il Siracusa – prosegue Zuccalà – la Reggina ha disputato la ‘peggiore prova della stagione’, firmato Zeman. Il quale, deluso, ha aggiunto: ‘In precedenza c’erano limiti coperti dall’intensità . L’intensità non c’è più. Dipende dal fatto che non abbiamo cominciato a lavorare assieme’. E questa, in fondo, può essere un’attenuante. Contro gli aretusei, che correvano eccome, i padroni di casa mostravano evidenti affanni. In precedenza, la squadra era piaciuta parecchio perché sprintava svelando una certa verve nonché organizzazione di gioco, che auspicabilmente perfezionata avrebbe potuto far registrare ulteriori progressi. Ad esempio nel pressing di centrocampo. La Reggina, insomma, in quel periodo ha illuso. Il Matera ha riportato tutti con i piedi per terra, ancor di più il Siracusa dopo lo scivolone della Reggina nel derby di Vibo”.
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