Fino a qualche settimana fa, e precisamente durante il “ciclo terribile” di cui la Reggina era vittima, si era arrivati ad affrontare le varie big senza paura. C’era la consapevolezza, viste le brillanti prestazioni, che l’avversario fosse da rispettare ma non da temere. Dopo qualche settimana, e a conclusione della serie di gare difficili, tutto il contrario: arriva il Melfi, fanalino di coda del girone C, e lo spirito con cui gli amaranto si apprestano ad affrontarlo non può essere di chi pensa di essere superiore.
Seppur i numeri attuali, e ancor di più quelli di qualche giornata fa, potevano anche farlo pensare. Coralli e compagni infatti, nonostante tre sconfitte consecutive e una classifica non più tranquilla come prima, sono a +4 dai lucani, che viaggiano ad una media da retrocessione diretta: solo uno il successo stagionale, e tra l’altro lontano un miglio perché arrivato alla prima giornata in casa contro la Casertana. Da lì, cinque pareggi e sei sconfitte per De Vena e compagni. Gli ultimi due arrivati nelle trasferte più recenti di Catanzaro e Agrigento, gli altri tre tutti casalinghi.
Il cammino in casa non è disastroso: le sconfitte sono due, contro Lecce e Virtus Francavilla nell’ultima gara interna. Poi da segnalare i pareggi specialmente contro Catania e Fondi oltre a quello con il Siracusa. Una media punti, quella gialloverde, leggermente più alta rispetto alla prima parte di torneo ma comunque deficitaria, visto che sono arrivati quattro punti nelle ultime tre sfide.
Un ostacolo non insormontabile dunque, alla portata ma da affrontare con la giusta intensità , voglia e umiltà . In fondo, così come il Lecce è stato affrontato allo stesso modo del Catania, ad esempio, al Melfi non ci si potrà contrapporre così come fatto con Vibonese e Siracusa, che guardando la classifica e le prestazioni recenti partivano dietro agli amaranto…
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