La Reggina ha inserito il freno a mano. Con un misero punto in quattro partite la squadra amaranto si è auto-risucchiata nei bassi fondi della graduatoria. Complici le sconfitte patite con le dirette concorrenti, Vibonese e Siracusa, inoltre, la classifica si è ristretta nel giro di poche settimane. Per fortuna che in coda nessuno ha messo la marcia alta. Anzi. Analizzeremo in un apposito articolo il ruolino di marcia del prossima avversario quel Melfi allenato da Bitetto, fanalino di coda del girone C e reduce da due punti nelle ultime cinque uscite. Certamente non sorride il Catanzaro: ai giallorossi i continui e clamorosi colpi di scena in panchina non giovano. E se può starci l’ultimo ko casalingo contro la capolista Juve Stabia, in un periodo d’oro, meno digeribili sono i pareggi con il Melfi e a Monopoli.  Ma quella che attraversa sicuramente il periodo più nero (in stretta compagnia della Reggina) è il Taranto. Il ko a Pagani ha acuito una crisi che, in pratica, ha avuto inizio il 18 settembre, giorno dell’ultimo successo nel derby contro l’Andria. Domenica match casalingo  da dentro o fuori contro il Virtus Francavilla.
Al Siracusa invece ha fatto più che bene il successo al Granillo di domenica: la squadra di Sottil sembra essere quella con la migliore salute, frutto di 8 punti nel percorso più recente, due vittorie, due pareggi ed una sola sconfitta a Fondi. Tra chi balbetta (tanti) e chi accelera (pochissimi) la zona calda del girone sembra poter essere abbastanza equilibrata: considerando anche Messina e Catania, sono infatti otto le squadre racchiuse in soli cinque punti.
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