Grande storia in amaranto (quasi 200 presenze tra il 1967 e il 1974 e poi allenatore Primavera nel 1991-1992), ma anche un pezzo importante di carriera da allenatore in rossoblù (6 anni spalmati in tre diverse parentesi e due promozioni consecutive). Bruno Jacoboni, l’uomo del record di imbattibilità con il club dello Stretto (1088 minuti senza prendere gol nella stagione 1970-1971), è quindi un ex delle due squadre che domenica si affronteranno per il primo derby assoluto in categorie professionistiche.
L’ex portiere amaranto è intervenuto telefonicamente nel corso di Tutti Figli di Pianca su Radio Touring. Ecco le sue parole:
CUORE AMARANTO – “Chi scelgo tra Reggina e Vibonese? Dico Reggina perché ho trascorso molto più tempo ma non si dimentica la Vibonese e le altre squadre in cui ho militato. La Reggina però mi ha creato, il mio cuore è lì. Con gli amaranto ogni anno era da scoprire, nel mio periodo c’è stata una situazione double face: le prime stagioni si lottava per le parti alte della graduatoria, poi per non retrocedere”.
TRA CAMPO E PANCHINA – “Differenza tra calciatore e allenatore? La responsabilità . Anche se già il portiere ha grosse responsabilità , la differenza importante è questa”.
IMPRESA SFIORATA – “Ogni partita ha la sua storia, quella finale Primavera tra Reggina e Torino ha un valore particolare. Come squadra e gioco potevamo anche stare all’altezza dei granata, ma loro avevano questo grande giocatore che già prometteva bene (Christian Vieri, ndr). Era tanta la voglia di poter raggiungere una grande impresa che forse ci siamo fatti prendere dalla frenesia. Siamo anche passati in vantaggio, ma poi in cinque minuti Vieri segnò una doppietta e non riuscimmo più a ribaltare la situazione”.
L’ESPERIENZA A VIBO – “Vibo è stata una grande tappa nella mia carriera da allenatore. Le promozioni furono due, consecutive, dalla Promozione all’Eccellenza e poi in Serie D. Per una città come Vibo non era facile, qualche anno fu anche difficile”.
LA REGGINA ATTUALE – “Gli amaranto stanno facendo bene, possono portare in campo ottimi valori. Forse ancora non si sono espressi al massimo in alcune situazioni, possono vincere contro una big e perdere contro una piccola. Il feeling ritrovato tra pubblico e calciatori? E’ il fattore più importante per i successi di una squadra”.
LA SFIDA DI DOMENICA – “La Reggina deve affrontare la Vibonese non sentendosi squadra d’alta classifica, allo stesso modo la Vibonese non dovrà farlo sentendosi ultima. Entrambe devono giocare secondo quelle che sono le proprie potenzialità e capacità ”.
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