Un calvario lungo, estenuante, andato avanti per molto tempo. Lo stadio – quello “Stadio” – che per tanti anni aveva ospitato i campioni delle grandi squadre italiane, a distanza di anni sembra essere un suo lontano parente. Il manto erboso, che qualche anno fa fu definito il migliore d’Italia, recentemente ha vissuto invece i suoi momenti peggiori. Calpestato quotidianamente dai calciatori, che non potevano allenarsi al Sant’Agata, non permetteva una cura adeguata. E così lo scorso campionato, in Serie D, fu messa una pezza risolvendo il problema “in parte” con qualche spesa importante. Ma quest’anno il problema si è riproposto, con la Reggina costretta ad ospitare sfide affascinanti in un terreno di gioco non consono all’importanza dei match.
Adesso il problema, finalmente, ha trovato una sua soluzione. Gli amaranto sono tornati al Sant’Agata e il Granillo può così di nuovo ricoprire il suo ruolo naturale: la squadra lo utilizzerà soltanto un giorno a settimana oltre a quello della gara casalinga. Quindi sono già partiti i lavori per farlo tornare ad uno stato apprezzabile, come documenta la Gazzetta del Sud nell’articolo odierno del collega Cristofaro Zuccalà : “La semina dell’erbetta sulla superficie del rettangolo di gioco dello stadio Granillo – si legge – ha già dato i primi, visibili risultati; il fondocampo, però, obbliga ancora a una congrua opera di riqualificazione”.
Si è svolto un sopralluogo ieri, per fare il punto della situazione, con la presenza dell’Assessore allo Sport Zimbalatti, dell’agronomo del Comune Carmelo Pellerone e dei rappresentanti della ditta che più di dieci giorni fa ha iniziato i lavori, la Reggio Service: “Allo stato permane la presenza di ‘gramigna’ e ‘loietto’, due erbe che denotano un habitat di crescita diverso – ha spiegato Pellerone – ma che alla rasatura daranno comunque un effetto cromatico, sostanziale e omogeneo. Abbiamo in previsione di effettuare il ‘verticult’, operazione che migliorerà permeabilità e drenaggio”.
Zimbalatti, invece, ha evidenziato la cifra spesa dal Comune fino ad ora: “Tutto il lavoro ha richiesto una spesa sui 120-130 mila euro”.
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