Non solo Armellino, Louzada e Di Lorenzo. Tra gli ex amaranto attualmente al Matera c’è anche Francesco De Rose. Il centrocampista classe ’87, cosentino di nascita, con gli amaranto ha disputato 58 presenze senza andare mai in rete.
Dopo i 4 anni al Cosenza, con cui è assoluto protagonista della splendida risalita dalla Serie D alla Lega Pro Prima Divisione, debutta in Serie B proprio con la maglia della Reggina. E’ il mercato di riparazione della stagione 2011-2012: il club dello Stretto ha appena ceduto il suo pupillo Simone Missiroli al Cagliari tra qualche mugugno della tifoseria. Lo stesso giorno in cui viene comunicata la cessione del centrocampista reggino – il 25 gennaio 2011 – gli amaranto si assicurano le prestazioni dell’ex calciatore rossoblù, tra l’altro vecchio pallino di Lillo Foti che se l’era visto sfumare pochi mesi prima, all’ultimo giorno del mercato estivo.
Pochi giorni dopo c’è Reggina-Padova, De Rose esordisce da titolare al fianco di Nicolas Viola e Rizzo. Il suo debutto è perfetto, nell’1-1 contro i bianco-scudati maturato allo scadere risulta essere il migliore: bravo sia in fase di disimpegno che quando c’è da offendere; i tifosi apprezzano e gli tributano un applauso al momento della sostituzione. Non sarà un caso isolato, in quella seconda parte di stagione il classe ’87 non farà rimpiangere Missiroli. Caratteristiche diverse, certo, ma metterà lo zampino in più di un’occasione per il raggiungimento dei playoff. Prezioso anche nella doppia sfida contro il Novara, sfiora una Serie A che non ha mai più raggiunto.
Gioca con gli amaranto anche la stagione successiva (22 presenze) prima di passare al Lecce nel 2012. I pugliesi non lo riscattano, fa ritorno alla Reggina per 6 mesi e poi torna nuovamente in Puglia. In riva allo Stretto torna ancora, nuovamente, ma svolge tutto il precampionato da “separato in casa”. E così, dopo la rescissione del contratto, passa al Barletta.
Una storia particolare, cominciata e finita nel silenzio. Un inizio positivo e incoraggiante fa da contrasto, piano piano, a delle prestazioni meno brillanti, fino al definitivo addio.
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