Forse sfortunato se si pensa che il suo salto in prima squadra è coinciso con il periodo peggiore, a livello societario e di risultati, per la Reggina.
Giovanni Di Lorenzo, toscano di nascita, si trasferisce in riva allo Stretto a 16 anni. E’ il 2009 e gli amaranto in quell’anno disputano l’ultima stagione in massima serie. Con gli Allievi arriva la vittoria del Torneo Internazionale Sanremo ma, soprattutto, nei due successivi campionati Primavera diventa capitano. E’ il punto fermo della compagine dei “baby amaranto”, uno di quegli elementi che nel giro di qualche anno probabilmente farà il suo esordio in prima squadra. E così avviene: è il 29 maggio del 2011, la Reggina è di scena a Sassuolo nell’ultima gara della regular season; Bonazzoli e compagni, già aritmeticamente ai playoff, sono già proiettati alla sfida del Granillo contro il Novara. Di Lorenzo fa il suo debutto coi “grandi”, ad appena 17 anni.
La stagione successiva, il primo campionato da professionista in Lega Pro: al Cuneo, in prestito, gioca 27 volte ed entra nel giro della nazionale under-20 di Gigi Di Biagio (disputerà anche 3 presenze con l’under 21). Poi il ritorno alla Reggina e due tornei sfortunati per lui: è titolare sia l’anno in cui gli amaranto retrocedono dalla B alla Lega Pro sia quello successivo culminato con lo spareggio vinto contro il Messina, ma l’impegno e l’attaccamento non mancano, come dimostra anche la disponibilità nell’adattarsi a più ruoli durante le due annate (difensore centrale, terzino e addirittura esterno in un centrocampo a 5).
E’ proprio questa sua caratteristica a venire esaltata da Davide Dionigi, che ieri ai microfoni di Radio Touring ha dichiarato espressamente come sia maturato molto al Matera rispetto a due stagioni fa e possa ambire anche alla Serie A. E chissà che un giorno, le sue previsioni non possano diventare realtà …
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