Luigi De Canio, Franco Gagliardi, Maurizio Raggi, Pierantonio Tortelli e Arcangelo Sciannimanico. Cinque nomi legati a doppio filo alla storia passata e recente della Reggina. Ma cosa c’entrano, loro, a quattro giorni dalla sfida tra gli amaranto ed il Matera?
C’entrano, c’entrano eccome. Davide Dionigi, infatti, non è il solo ad aver fatto parte di entrambe le società . I cinque nomi di cui sopra, chi prima e chi dopo l’amaranto e chi per pochi mesi o molti anni, hanno scritto una piccola pagina della storia del Matera.
Partiamo da Gigi De Canio, che da allenatore della Reggina subentrò a Mutti nel corso della stagione 2002-2003 e condusse Cozza e compagni alla salvezza dopo lo spareggio contro l’Atalanta. De Canio, nativo di Matera, è stato calciatore dei lucani con la cui maglia ha disputato 221 presenze piazzandosi al quinto posto per giocatori bianco-azzurri con più gettoni e rientrando anche nella hall of fame della società . Due le parentesi con la maglia della sua città : prima nella stagione 1978-1979 e poi dal 1981 al 1986, sempre tra c1 e c2.
Quell’anno, poi, il doppio salto all’indietro fino alla Promozione Basilicata per la Football Calcio Matera che, fondendosi con la Pro Matera, dà vita alla Pro Matera Sport e riparte dall’Interregionale. In seguito all’esonero di Vito Roberti dopo la prima giornata, il nuovo allenatore diventa Franco Gagliardi, che arriva sino al secondo posto. E’ la sua terza esperienza in panchina e dopo pochi anni arriverà anche la chance alla Reggina, in cui ricoprirà tantissimi ruoli sino a tre stagioni fa, quando con Zanin non riuscì ad evitare la retrocessione in Lega Pro e si rese protagonista di quella accesa conferenza stampa.
Quando in quella stagione Gagliardi guidava il Matera, Maurizio Raggi era tra i protagonisti della seconda splendida stagione consecutiva con la maglia della Reggina: gli amaranto di Scala, dopo la promozione in Serie B, l’anno dopo sfiorarono la massima serie nello spareggio perso contro la Cremonese. Raggi, tornato in riva allo Stretto per ben due volte di recente in occasione dell’evento che ha riportato a Reggio la banda Scala, ha allenato per qualche giornata il Matera: era la stagione 2007-2008, l’ex amaranto fu il terzo dei quattro allenatori che si succedettero in quell’annata; sedette in panchina dal 20° al 27° turno ma in quella stagione, comunque travagliata, i lucani riuscirono ad evitare la retrocessione in Eccellenza.
Chi invece qualche anno prima – nel 2003-2004 – non riuscì ad evitare la retrocessione salvo poi essere ripescato, fu Pierantonio Tortelli, chiamato in causa durante le ultime dieci giornate dopo l’addio di Danza prima e Galluzzo poi. Con la Reggina si ricorda di recente la brevissima esperienza in panchina, insieme a Mozart, dopo l’esonero di Cozza e prima dell’arrivo di Alberti nella stagione che condusse gli amaranto alla salvezza in Lega Pro in seguito allo spareggio contro il Messina.
L’ultimo ex amaranto, in realtà , sulla panchina del Matera non si è mai seduto. Arcangelo Sciannimanico, centrocampista che a Reggio ricordano con piacere (dall’82 all’85 93 presenze e 22 reti), nel giugno del 2012 accetta di sedere sulla panchina lucana – che si trova in Serie D – ma viene esonerato poche ore prima della gara di Coppa Italia contro il Bisceglie. Il Presidente motiverà la decisione con il fatto di non essere stato convinto della scelta effettuata, Sciannimanico dichiarerà invece successivamente di non aver firmato alcun contratto scritto con la società ma di essersi fidato “sulla parola” del Presidente.
Storie, lunghe, intense o brevi. Incroci che mettono in collegamento il passato ed il presente. Anche questo è Reggina-Matera.
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