Christian Puggioni è un calciatore della Sampdoria. Non potrebbe esser più riduttivo ridurre a questo la storia dell’ex portiere amaranto con i colori blucerchiati. Nato a Genova, ha fatto tutta la trafila nel settore giovanile doriano, accompagnando gli allenamenti al lavoro al porto ligure. Sciarpa blucerchiata cucita dalla nonna al collo, sognava di esordire con la squadra del suo cuore che seguiva dai gradoni della Curva di Marassi ogni domenica.
Il percorso professionale lo ha portato in giro per l’Italia evidenziando le sue grandi qualità , umane come leader e calcistiche diventando idolo di numerose tifoserie, tra queste quella della Reggina. Poi, il Chievo nella massima serie, con la Samp sempre nel cuore. Tanto che quando la società veneta lo cedette al Genoa, lui rifiutò, “anche per rispetto nei confronti del Genoa. Uno prima di accettare una nuova sfida deve avere le giuste motivazioni”, la sua spiegazione. La tifoseria organizzata doriana apprezza. “Onore a chi rispetta il suo primo amore, Puggioni uno di noi!”, lo striscione a lui dedicato. La reazione del Chievo fu durissima: fuori rosa, allenamenti individuali e una causa per mobbing vinta dal portierone ex Reggina.
Scaduto il contratto, la favola inizia a prender forma. Lo tessera la sua Samp, lo affianca a Viviano e Brignoli. E’ l’estate 2015. Puggioni torna a casa, svolge un ruolo importante nello spogliatoio e attende il momento in cui avrebbe finalmente calcato il campo. Il destino ha in serbo una grande sorpresa per lui.
A quasi un anno e mezzo dal suo ritorno alla Samp, arriva l’occasione. Viviano ha un problema fisico, non potrà essere in campo nel prossimo turno. Sguardo al calendario: c’è Samp-Genoa. Il derby. Una delle sfide più accese d’Italia e d’Europa, la partita per eccellenza per tutti i genovesi.
Non avrebbe potuto immaginare un esordio più elettrizzante: il sogno del bambino Christian è divenuto la realtà del portiere Puggioni. Il calcio sa ancora raccontare fiabe. Una soddisfazione meritata per un professionista esemplare, capace di ergersi a simbolo di un calcio fatto di valori e attaccamento alla maglia. Al grande ex numero 1 amaranto, un enorme in bocca al lupo!
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