La Reggina nel 2012, la Casertana nel 2014: sono solo due delle numerose tappe della carriera di Angelo Gregucci, attualmente senza panchina dopo la memorabile avventura con l’Alessandria dello scorso anno e la breve parentesi estiva all’Inter da vice di Roberto Mancini, prima dell’addio del tecnico di Jesi ai nero-azzurri.
Una sfida, quella di domenica fra falchetti e amaranto, che lo vedrà vestire i panni da doppio ex: per l’ex centrale della Lazio, però, i ricordi legati a Reggio e Caserta non sono dei migliori: tredici partite in amaranto prima dell’esonero dopo il pari interno col Crotone, diciassette in Campania. “Sono state –ammette ai nostri microfoni- due avventure veramente troppo brevi per poter esprimere un giudizio. Dispiace perché credevo di poter aprire un ciclo importante sia in riva allo Stretto sia a Caserta, ma delle incongruenze con le società hanno portato, a volte anche inspiegabilmente, ad optare per altri soluzioni”.
Anche per tali motivi, oltre a quelli prettamente lavorativi, le vicende di entrambe le squadre non hanno catturato gli interessi di Gregucci: “Sarò sincero, non ho seguito le gare di nessuna delle due formazioni, pertanto non sono nella condizione ideale per esprimere qualsivoglia giudizio tecnico. Scorgendo la classifica, però, sono convinto che la Reggina stia facendo un percorso ben al di sopra delle aspettative, visto che l’obiettivo societario dichiarato è quello di mantenere la categoria, almeno per quest’anno.”
La chiosa finale riguarda il  Sant’Agata, struttura nella quale la Reggina ha appena ricominciato ad allenarsi, di cui l’allenatore di San Gregorio Ionico conserva un ottimo ricordo: “Un Centro Sportivo del genere è un autentico valore aggiunto per la Lega Pro, sicuramente un ottimo punto di partenza per avere un buon futuro economico e sportivo.”
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