Il passato, la condizione atletica attuale, le sensazioni riguardanti la sua prima avventura al Sud-Italia. Claudio Coralli si racconta al collega Cristofaro Zuccalà , che lo ha intervistato per l’edizione odierna della Gazzetta del Sud.
COME STA IL COBRA?Sono al 70 per cento. Avendo saltato la preparazione non è stato facile disputare subito le partite vere. La condizione si recupera giocando e lavorando sodo durante la settimana. Il soprannome Cobra lo hanno deciso i tifosi dell’Empoli, mettevo la zampata giusta.
L’ALBUM DEI RICORDI…Mi cercò anche la Reggina di Lillo Foti, sarebbe stato un piacere e uno stimolo allo stesso tempo ma non è facile. Non volevo allontanarmi da Empoli dove abitavo o da Cittadella dove abito adesso. Gli infortuni poi mi hanno frenato, ho vissuto praticamente tre anni buttati al vento, non giocati. L’ultimo ad Empoli ha interessato il crociato. Poi avevo davanti gente come Tavano e Maccarone. A Cittadella avevo vinto il campionato con 20 centri nel 2007-2008, salendo in B. Ci sono tornato tre anni fa con una salvezza, una retrocessione in Lega Pro e infine con la recente promozione.Â
SOTTO LA CURVA- L’impatto con la città è stato ottimo, come con l’ambiente, i tifosi, una Curva importante. La squadra sta giocando bene, i risultati arriveranno. Certo pressiamo, ma mancano i miei acuti. Perchè? Credo di poter dare di più, a partire da domenica sera contro la Juve Stabia. Con questi tifosi, inoltre, è una ragione valida. Spero di segnare sotto la Sud. Ci aspetta un calendario difficile ma noi siamo pronti, per vincere qua tutti devono battagliare…
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