Umiliante sconfitta interna per il Gallico Catona che rinvigorisce un Acri che ha letteralmente spadroneggiato in tutti i settori del campo. Palleggio, fluidità di manovra e tonicità atletica, è stato un dominio rossonero. E’ la prima volta che il team di Nello Violante (amaro compleanno per lui) subisce un passivo così pesante, frutto di un atteggiamento remissivo e di un gioco senza slanci, che ha visto i giocatori “cardine” deludere sia sotto il profilo della condizione atletica che di quella mentale. I reggini adesso devono rimboccarsi le maniche, cercando di capire davvero cosa non va: l’organico è di qualità, ma la compagine rossazzurra è a corto di idee e pare non rispondere alle sollecitazioni. Ci si aspettava una prova gagliarda, ed invece i tifosi del Gallico Catona si sono dovuti arrendere nel vedere i propri beniamini preda della confusione.
Urgono chiarezza e unità d’intenti insomma, ma soprattutto serenità nelle decisioni. Solo così si può risalire la china. Dopo un avvio così deficitario, è ovvio che ad essere “sotto esame” è anche il tecnico Antonello Faraone, oltre ovviamente ai giocatori. Per la serie “piove sul bagnato”, bisogna anche dire che tutti gli episodi sono girati a favore degli avversari, la cui vittoria resta comunque meritatissima anche nel punteggio.
SBANDATE ROSSAZZURRE, MARGIOTTA IMPRENDIBILE- Il Gallico Catona si è presentato all’appuntamento potendo contare sulla formazione-tipo, ma dopo soli sei minuti si è trovato a dovere rincorrere gli ospiti. Ingenuità difensiva e fallo in piena area di rigore di Peppe Marcianò ai danni dell’imprendibile Margiotta, che dal dischetto porta avanti i suoi. Una vera mazzata per i rossazzurri, che non entrano in partita. Gli attesissimi Leo Gatto e Marco Cormaci non riescono a cambiare volto alla manovra (il primo si vede solo al 12′, quando impegna Leopizzi), anche Andrea Penna risulta insolitamente avulso dal gioco. Al 28′, un altro regalo per l’Acri: Propato non trattiene il tiro di Sposato, Margiotta approfitta dell’errore e timbra la doppietta personale. Seconda sbandata difensiva dunque, eppure il reparto di Faraone poteva contare sul debutto di un elemento in grado di fare la differenza, ovvero Peppe Calarco. Il Comprensorio ha un sussulto d’orgoglio al 34′, ma la rete di Marco Cormaci è vanificata dalla bandierina alzata del guardalinee, che ne segnala il fuorigioco. E’ troppo poco per parlare di una reazione vera e propria, anche perchè Margiottà al 41′ per poco non cala il tris.
L’ILLUSIONE, POI IL TRACOLLO…L’inizio di ripresa, si apre con una illusione. Al 49’il fuoriquota Francesco Falcone, unico sorriso di un pomeriggio amarissimo, trova una traiettoria imprendibile dai 20 metri, e per il pur reattivo Leopizzi non c’è niente da fare. Tornato in partita, il Gallico Catona perde per infortunio proprio l’autore del gol: Faraone corre ai ripari, gettando nella mischia il trequartista Ferrato. Il Lo Presti sogna la clamorosa rimonta vincente di due settimane fa, contro il Locri, quando i rossazzurri vinsero una partita che sembrava già persa. Ma come detto prima, è solo un’illusione. L’Acri raddoppia in maniera perfetta i portatori di palla locali, il 4-4-1-1 disegnato da Giugno funziona a meraviglia. Al 68′, Santosuosso spegne le speranze del Gallico Catona, trovando il tris con una conclusione leggermente deviata dal difensore Saccà. Mancano 22 minuti più recupero, ma il match in pratica finisce qui. A due minuti dalla fine, il nuovo entrato Pirotta certifica il dominio rossonero, calando il poker.
Per il Gallico Catona è buio pesto, l’Acri si gode una domenica da protagonista assoluto.
Giuseppe Calabrò
(foto Mimmo Scappatura)
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